Raiatea 1

Martedi 12 agosto lasciamo Huaine dove abbiamo passato un’intera settimana e ci dirigiamo a Raiatea che dista solo una ventina di miglia.

Appena usciamo dalla passe mettiamo in acqua le canne ma anche questa volta non peschiamo nulla e nemmeno vediamo le balene: è questa la stagione in cui gironzolano qui intorno e le hanno viste tutti, ma noi ancora no. Entriamo nella laguna di Raiatea dalla passe di sud est e andiamo ad ormeggiarci al Motu Nao Nao che si trova a sud.

Raiatea, la seconda isola più grande dell’arcipelago della Società, è considerata la culla della cultura polinesiana. Secondo molti racconti orali, fu la prima isola colonizzata dai maohi e il punto di partenza per la colonizzazione di Hawaii, Aotearoa (Nuova Zelanda) e Rapa Nui (Isola di Pasqua).

Abbiamo appuntamento con un gruppone di italiani con cui abbiamo fatto amicizia a Huaine e ci hanno invitato a cena. Sono in 11 su un catamarano e passiamo una piacevolissima serata piena di chiacchiere e allegria e facciamo piani per incontrarci ancora (qui)

Il Motu è in realtà un’isola privata con un hotel composto da 3 o 4 casette e tanti divanetti e sdraio bianchi in giro sotto le palme. Non c’è pero’ nessuno: solo i giardinieri che ogni giorno vengono a pulire fra le palme….mi sa che è un posto molto caro ed esclusivo. La cosa piu’ bella qui pero è lo snorkeling: è pienissimo di pesci e facciamo una quantità imbarazzante di video. Troviamo anche un bel ristorante in un nuovo resort un po lontanuccio e ci concediamo una cena elegante.

Passiamo qui 3 notti e poi ci spostiamo sul lato est dell’isola dove c’è una profonda ansa (baia Fa’aroa): qui l’acqua è marrone e non ci facciamo il bagno ma il paesaggio intorno è spettacolare: verde di ogni tonalità e montagne. Con il tender risaliamo il fiume per circa un miglio nel verde della foresta fra anse e suoni a cui non siamo abituati fino a che arriviamo ad un moletto e da li’ proseguiamo con una breve e piacevolissima passeggiata in un giardino botanico.

Al ritorno pero’ rompiamo ancora il pin dell’elica del motrino e dobbiamo remare ma cosi’ è ancora piu’ bello.

Il tempo è un po’ bruttino e per la prima volta in mesi abbiamo due giorni di pioggerellina e cielo grigio a cui non siamo piu’ abituati.

Rimaniamo due notti nella baia deserta di Fa’aroa e risaliamo il fiume anche con il sup e tanto antizanzare.

Risaliamo ancora un po’ a nord e ci ormeggiamo nella baia a nord di Avera perchè vorremmo fare la passeggiata per vedere le 3 cascate in fila.

Purtroppo scopriamo che non è piu’ possibile fare questa hike perchè il proprietario di un terreno ha messo un cancello dichiarando proprietà privata e per arrivare alla terza cascata occorre costeggiare il fiume e senza guida è impossibile e comunque molto difficile. Inoltre continua a piovere per cui non è consigliabile inoltersi nella foresta, quindi parte il piano B: noleggiamo uno scooter per fare il giro dell’isola.

Troviamo un noleggio che con grande disponibilità e sollecitudine (SW Auto +68940664502), ci porta il motorino direttamente al molo della nostra baia e da li’ partiamo per fare il giro in senso orario dell’isola.

Non ci sono molte foto perchè il tempo è un po bruttino. Per prima cosa andiamo a vedere il sito archeologico di Taputapuatea che raccoglie molte ed estese “marae” e altre strutture in pietra affacciate sul mare: era un centro pan-polinesiano dove si incontravano capi e sacerdoti provenienti da molte isole lontane. Arrivavano sulle loro antiche imbarcazioni dalle Samoa, dalla Tuamoto, dalle Gambier per fare cerimonie: incredibile! In realtà non c’è molto da vedere perchè sono rimaste solo distese rettangolari di pietra ma si respira davvero un profumo di spiritualità e sacralità ed oggi è Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.

Proseguiamo il giro e saliamo fino al Belvedere ma continua a piovviginare e siamo in mezzo alle nuvole per cui non vediamo un granchè. La strada sulla costa ovest segue proprio il profilo del mare per cui è tutto una curva ed è proprio poco popolato. Vediamo parecchie chiesette e quasi tutte le case hanno in giardino un gazebo che copre la tomba dei loro cari: pare che qui la sepoltura in cimitero sia molto costosa per cui è usanza tenere le tombe vicino a casa. Non male, pero’!

Solo alle due e mezza riusciamo a trovare un posto aperto dove mangiare un boccone ed è una “roulotte”: in Polinesia ce ne sono moltissime, chi fa la pizza, chi cucina cinese e chi greco….qui mangiamo un buonissimo Gyros con la carne (incomincia a stancarci il poisson cru).

Lunedi 19 agosto ci spostiamo ad Utona (il paese principale con l’aereoporto) e troviamo una boa nella zona di fronte al paese che è compleatemente circondata da barriera; ormeggiamo proprio a fianco di Deriska e rimarremo qui per un po di notti in attesa di Silvia e Jax che arriveranno sabato per una decina di giorni.

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7 Comments

  1. Birgit

    What an amazing trip. Thanks for all your sharing and the great education about the Polynesian culture 🙂 Wish you a wonderful rest of the week with clear skies!

  2. Anonymous

    Godetevi il paradiso!!

  3. tim

    while mooring , maybe catch a few bait fish and drift them with a party balloon and see if can catch anything

  4. Claudia Vacirca

    Che peccato la pioggia!! Sembra bellissimo comunque

  5. Anonymous

    che meravigliose avventure! Sembra bellissimo e anche molto interessante

  6. Anonymous

    Sono stato in viaggio di nozze in catamaran o, posti fantastici, godetevela, bravi ragazzi !!

  7. Susan G

    Beautiful trip. I love all the plants on the river trip

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