
Il regno di Tonga è il primo luogo al mondo a vedere sorgere il nuovo giorno ed è il primo a festeggiare il capodanno.
E’ costituito da un arcipelago di 169 isole, di cui solo 36 sono abitate e sono divise in tre gruppi principali, Vava’u, Ha’apai e Tongatapu, e coprono una linea nord-sud lunga 800 km. La capitale è Nukuʻalofa e si trova a Tongatapu.
Noi arriviamo a Vava’u da Samoa dopo una navigazione di poco piu’ di 2 giorni e 330 miglia fatte ad una media di 6,5kn con un vento pressochè costante intorno ai 20 nodi e con direzione bolina larga/traverso che pero’ non ha dato proprio fastidio.
Essendo domenica non possiamo fare check in per cui ci ormegiamo con la bandiera gialla della quarentena issata in un baia prima di entrare nella laguna di Neiafu.
Qui hanno ideato un metodo molto utile e semplice per orientarsi e capire dove andare numerando i vari ormeggi da 1 a 40 ed evitando dunque di imparare nomi impronunciabili e facilmente dimenticabili. Il nostro primo ancoraggio è il numero 5.
Prima cosa che notiamo è la vegetazione, che qui è verdissima e fitta, scende fino al mare limitando le spiagge e ha meno palme rispetto alle altre isole del Pacifico…ha quasi qualcosa di mediterraneo. In secondo luogo ci sono suoni di uccelli vari e cicale.




L’arcipelago fu abitato fin dall’inizio del II millennio a.C. da tribù provenienti da Samoa. Per un breve periodo Tonga fu un regno potente con tendenze imperialiste sull’area circostante, e si estendeva dal territorio attuale delle Isole Figi alle Isole della Società della Polinesia francese.
Fu scoperta nel 1616 dagli olandesi ma fu James Cook nella seconda metà del XVIII sec. che in qualche modo fece ricadere il Regno di Tonga sotto l’influenza Britannica. Visto il carattere estremamente gioioso e amichevole della popolazione locale, battezzò l’arcipelago con il nome “friendly” ed ancora oggi Tonga viene anche chiamato con il nome di “Isole dell’amicizia”. Con i britannici arrivarono anche i missionari protestanti che convertirono la popolazione al cristianesimo. Nel 1845 Taufa’ahau Tupou (capo tribale convertito al cristianesimo) prese il potere e unificò tutte le isole sotto un unico Regno, costruendo la sua residenza a Nuku Alofa nell’isola di Tongatapu. Dal 1970 il Regno di Tonga è completamente indipendente dal Regno Unito e dal 2012 vi regna Tupou VI.
Lunedi 29 settembre ci ormeggiamo all’inglese al pontile dell’Immigration dove, con molta calma, salgono a bordo i vari ufficiali a farci compilare le carte e a timbrare i passaporti. Fila tutto liscio e per l’ora di pranzo riusciamo a prendere una boa del campo di fronte al paese di Neiafu. Ritroviamo qui ancora tutti i nostri amici che, come noi, attendono per attraversare verso la Nuova Zelanda: Deriska e Traveller (che ci vengono subito a trovare) e poi Apnea, Sovmorgon, Aloy, Island Kea e tanti altri.
Dopo aver rigonfiato i sup che erano stati a riposo nelle ultime traversate, uno esplode …aughhh
Andiamo a fare un giro nel paese per prelevare moneta locale perchè qui in pochi prendono la carta di credito e comunque caricano il 5%. E’ questa la settimana del Vava’u Festival: i locali hanno organizzato delle iniziative per intrattenere i tanti velisti che si concentrano qui a fine settembre e hanno cosi’ modo di raccogliere un po’ di soldi.
Una di queste attività è un aperitivo al floating bar dove raggiungiamo tutti quanti e ci beviamo una birra al tramonto raccontandoci le avventure/disavventure delle ultime traversate.
Raggiungiamo poi Arnis e Jane di Traveller IV che ci aspettano al ristorante Kraker con una coppia di amiche e passiamo una piacevolissima serata.





Nelle ultime settimane di traversate abbiamo un po trascurato la barca per cui in questi giorni alla boa facciamo pulizie a fondo sia all’interno che all’esterno, 3 lavatrici e diamo un’altra passata al fondo che ha già ricominciato a raccogliere alghette.
Il serbatoio è al 56% per cui decidiamo di fare qui gasolio anche se bisogna procedere con le taniche. Ci si presta a vicenda fra le varie imbarcazioni le taniche per cercare di limitare i viaggi in tender. Si portano a terra vuote e le si riprende piene il giorno dopo. Durante uno dei travasi pero’ ci si rovescia una tanica in sala macchine …accidenti che disastro….tanto siamo già di pulizie per cui puliamo bene anche la sala macchine. Arriviamo dunque al 100% e il prossimo rifornimento sarà in Nuova Zelanda.
Andiamo a cena in fondo alla baia all’Harbourfront con Traveller e Deriska. Nella cena è compreso un ballo tradizionale: le donne si vestono con semplice rettangoli di tapa stretti in vita da grandi cinture con pendagli. Si ungono tutto il corpo cosi’ si possono appicicare le banconote di offerta (ecco perchè le banconote di piccolo taglio qui sono un poco unte). Abbiamo inoltre bevuto il kava che è la bevanda tradizionale di Tonga, una bevanda non alcolica ottenuta dalle radici di una pianta e ha un sapore terroso e pepato: ha un ruolo centrale nella cultura tongana, usata in cerimonie sociali, religiose e politiche, e ha effetti rilassanti e intorpidenti. Si consuma da un recipiente comune (una grande ciotola chiamata tanoa) e viene servita in una tazza a forma di guscio di cocco.





Il paese è costituito da un’unica strada dove si affacciano alcuni negozi gestiti da cinesi dove viene venduto un po di tutto. Vicino al mare c’è invece un mercato coperto dove comperiamo frutta e verdura e anche un bel souvenirs che appendiamo in barca nella camera degli ospiti. Come ricordo vero ci facciamo stampare delle magliette.
Ci spostiamo poi all’ormeggio numero 8 che si trova di fronte all’isola deserta di Nuku sulla cui spiaggia bianca vengono di solito portate le celebrità in visita e che piace molto al re. Siamo solo noi!
Venerdi 3 ottobre ci spostiamo all’ormeggio num. 11 dove, sempre all’interno della Vava’u Festival, è stato organizzato un “feast” che è una sorta di randez vous sulla spiaggia con cibo e danze. Dobbiamo portarci da bere, utensili e qualcosa per sedersi mentre i locali hanno preparato un copioso buffet con anche un porcellino allo spiedo. Siamo in tanti naviganti anche perchè il posto è raggiungibile anche via terra. Quando cala il buio vengono accesi i fanali dei furgoncini e viene acceso un fuoco mentre partono anche danze tradizionali







2 Comments
E’ vero che la Cina e’ la seconda nazione più popolosa della terra ma arrivare a Tonga e trovare in un bar la gestione cinese e’ il massimo dello stupore….ancora pochi anni e ci colonizzeranno 😔
E’ vero che la Cina e’ la seconda nazione più popolosa della terra ma arrivare a Tonga e trovare in un bar la gestione cinese e’ il massimo dello stupore….ancora pochi anni e ci colonizzeranno 😔