Tonga – Vava’u – 2

Dopo una prima settimana di riposo e pulizia/sistemazione della barca, cominciamo a goderci davvero questo magnifico posto.

Insieme a Bear North organizziamo un’uscita con due immerisoni sulla barriera esterna. Vediamo aragoste blu, alcuni squali e bellissimi coralli ed entriamo ed usciamo da grotte e passaggi rocciosi. Un momento di paura quando mi cadono due pesi dalla tasca del gav mentre cerco di vedere un gamberetto dentro ad un corallo e non riesco a stare alla profondità di sicurezza ma per fortuna siamo già ad una altezza decente e non succede nulla.

Lunedi 6 ottobre andiamo all’aereoporto a prendere Tim Yoon che ha viaggiato Kuala Lumpur-Hong kong-Fiji-Tonga per 2 giorni. E come sempre per chi ci viene a trovare anche Tim si trova a dover trasportare un bagaglio pieno di cose e pezzi vari: ci ha regalato un nuovo sup, nuovi occhiali da sole per me e tantissima roba per pescare…Fabio felicissimo!

Una delle cose da fare assolutamente qui alle Tonga e andare a vedere le balene che vengono in queste acque fra luglio e ottobre per accopppiarsi e far nascere i piccoli al caldo rimanendo a digiuno e poi ritornano verso sud nelle zone polari dove si nutrono per i restanti mesi. Siamo alla fine della stagione e alcuni amici che sono andati non hanno visto un gran che ma vogliamo comunque provare. Appuntamento alle 6.45 al pontile di Beluga (ci sono ben 25 “balenieri” qui a Vava’u) in una mattina fredda, piovosa e ventosissima che non fa proprio venire voglia di uscire in barca. Sulla lancia siamo noi 3 piu’ un’altra buffa coppia di americani. Per 3 ore vaghiamo nella pioggia fra le isole meridionali poi veniamo informati che le hanno viste a nord. Corriamo veloci e intanto per fortuna il tempo si schiarisce….. ed è cosi che le vediamo sbuffare e alzare l’immensa coda al rallentatore. Per ben 3 volte ci tuffiamo in acqua per vederle da vicino ma solo all’ultima riusciamo a distinguere distintamente i due genitori e il piccolo, nonostante la scarsa visibilità dovuta al plancton. Che emozione. Sono piu’ grandi di quello che ci si immagina: sono le Humpback anche dette Megattere che possono raggiungere il 16 metri (piu’ lunghe del Tipota) e le 40 tonnellate. Siamo davvero felicissimi.

Nel pomeriggio facciamo un giro in paese per fare rifornimento di cose fresche e poi decidiamo di rimanere in barca per cena riguardando tutti i video che abbiamo fatto.

Mercoledi 8 ottobre decidiamo di lasciare il villaggio ma prima dobbiamo andare al Custom Office per ottenere quello che si chiama Interisland permit e ci consente di uscire da Vava’u ed entrare nei prossimi giorni nell’arcipelago centrale che si chiama Hatu’a. In realtà noi intendiamo rimanere ancora qualche giorno nelle baie di Vava’u….ma non lo diciamo a nessuno.

Andiamo all’ormeggio numero 8 di Port Morell che è circondato da coralli. Tim e Fabio si mettono a pescare seriamente anche con qualche soddisfazione.

A cena andiamo nell’unico resort dell’isola ( Reef resort, uno dei pochi dell’arcipelago) gestito da un austriaco e con un bravissimo chef e quindi ci facciamo una chiccosa cena gourmet. Per arrivarci pero’ dobbiamo camminare una ventina di minuti su una larga strada sterrata in mezzo alla foresta che non collega niente a niente…. è che avevano un po’ di soldi da spendere per cui hanno deciso di fare una strada.

Il giorno successivo ci spostiamo all’ormeggio numero 16 che è ben protetto dal ventone da est che arriverà nei prossimi giorni.

Inoltre qui ci sono alcuni amici (Deriska, Apnea e Far Out) e la famiglia che vive su quest’isola organizza un “feast” per le barche presenti. David è il capofamiglia e ha origini tedesche (il nonno sposo’ una tongana e acquisto’ l’isola) e ha 11 figli e alcuni nipoti. Coltivano papaya, cocco banane e alcune verdure e raccolgono soldi durante la stagione turistica organizzando questi eventi per i turisti in barca (50 euro a testa). Sulla spiaggia c’è il relitto di una piccola barca a vela che era stata regalata a David da un europeo e che portroppo non ha resistito allo tsunami del 2022. La figlia Anna di diciotto anni organizza anche classi di danza Tongana. La moglie Hika ha preparato cibo delizioso per una trentina di persone in 4 ore. Ci raduniamo tutti in cerchio sotto ad un immenso e bellissimo albero a mangiare e guardare Anna e Petunia che danzano. Facciamo conoscenza con l’equipaggio olandese di Hassebass che invitiamo per un cicchetto post cena a bordo e….incredibile, il capitano Olaf ha vissuto una ventina di anni in Cina e Tim lo conosceva, ha il suo contatto sul cellullare. Frase ovvia: ma quanto è piccolo il mondo!

Fabio, Tim, Mads e Mamuth vanno a pescare sui coralli sulla parte esterna dell’isola e tornano con un gigantesco pesce arancione (mangrove snapper) che sommato ad una cernietta che Tim ha pescato in notturna e ad un coral trout di un paio di kg fa un bel bottino che a malapena entra in frigo (non se ne parla del freezer). Ci riprovano anche il giorno successivo ma non prendono nemmeno una sardina (mentre si perde la cassetta da pesca di Mads).

Con tutto questo pesce avremmo voluto fare tutti insieme una bella cena a terra anche con la famiglia di David, ma piove ininterrottamente per tutto il giorno (che noia!) per cui Hika (la moglie di David) ce lo cucina e andiamo a mangiarlo su Deriska.

Sabato 10 ottobre c’è ancora cielo coperto con costanti piovaschi per cui non facciamo gran che: chi prova a pescare un po, chi ripara i cuscini, chi va a socializzare sulle altre barche. Lanciamo anche due droni quando c’è la bassa marea per cercare la cassetta di Mads sulla costa di coralli ma nulla da fare. Per cena finiamo ancora a terra da David che ha organizzato un altro feast con porcellino alla griglia e ha insistito tanto affinche’ partecipassimo.

Per fortuna ci sono le foto fatte con il drone il primo giorno di questo bellissimo posto

2 Comments

  1. Enrique

    What a wonderful experience!!! Thanks for sharing!!! Take care!!!!

  2. Luciano Bertuzzi

    Che emozione vedere da vicino le megattere con il piccolo 🤩

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