La zona sulla quale attualmente si trova la città di Santa Cruz de Tenerife è stata abitata dall’uomo sin dall’epoca dei Guanci, approssimativamente 2.000 anni fa, come testimoniano i giacimenti archeologici e la  mummia di San Andrés (l’abbiamo vista: si trova alla partenza della funivia).

La città è molto estesa e davvero piena di locali, negozi e tantissima gente. Hanno già montato le illuminazioni per Natale (in Spagna si muovono presto….è già un mese che le vediamo) e già questa cosa dà idea di festa. E’ inoltre considerata uno dei migliori posti dove vivere in pensione.

Noi la gironzoliamo per bene visto che ci passiamo quasi una settimana e proviamo anche parecchi ristoranti. Ecco le cose principali che abbiamo visto:

Mercato nostra seniora d’Africa. E’ un grande mercato del fresco allo stile spagnolo: tantissima merce bella e colorata e nel reparto del pesce ci sono anche ristorantini ottimi. Abbiamo mangiato il migior polpo mai provato.

Auditorium: struttura super moderna all’ingresso del porto che richiama un poco l’opera house di Sydney ma in realtà rappresenta una grande onda. E’ sulla lunga passeggiata che costeggia il mare e arriva fino al giardino botanico

Tenerife Space of Arts (TEA): è un immenso spazio molto moderno dedicato allo sviluppo culturale. Siamo entrati nella grande sala di domenica pomeriggio ed era piena di gente in silenzio, chi studiava, chi leggeva e anche vecchietti che semplicemnte sfogliavano il giornale. Evidentemente funziona.

Plaza de Espana: enorme spazio proprio dietro al porto con una fontana che in realtà fa da laghetto. Noi pero’ l’abbiamo vista vuota perchè in manutenzione.

Parrocchia del la conception: La chiesa piu’ vecchia e l’unica dell’arcipelago con 5 navate.

Parco Garcia Sanabria: ai piedi della rambla principale (non grande come quella di Barcellona ma con lo stesso concetto: un grande passeo verde al centro delle strade) ci siamo imbattuti in un gigantesco parco disseminato di opere d’arte con grandissimi alberi. Tutto molto curato e illuminato benissimo.

Per fare carburante abbiamo dovuto prenotarlo un giorno prima alla capitaneria e poi spostarci sulla banchina dei transiti dove è arrivato un camioncino con autoclave per farci il pieno.

Abbiamo poi fatto un po di controlli alla barca (ammainato anche la randa per controllare la drizza) e poi una bella cambusa di cose fresche comperate al Mercato di Nostra senora d’Africa.

Siamo ora prontissimi per salpare alla volta di Capo Verde.