Tattoo

Nelle isole Marchesi e per tutti i popoli polinesiani la tradizione dei tatuaggi ha radici antiche.
Il tatuaggio è una espressione di identità, spiritualità, status sociale e genealogia; esprime il proprio posto nella società, nella tribù o nella famiglia, spesso rappresentano la discendenza familiare, i traguardi personali e i legami con gli altri.

I tatuaggi erano considerati protettivi dal punto di vista spirituale e servivano a collegare la persona agli dèi o agli antenati. Alcuni simboli o motivi avevano la funzione di proteggere chi li portava durante la guerra, i viaggi o eventi importanti della vita.
Il tatuaggio segnava grandi transizioni della vita: pubertà, età adulta, status di guerriero o di capo. Il processo era lungo e doloroso, quindi completarlo dimostrava coraggio e forza d’animo. I capi, i guerrieri e i nobili portavano spesso i tatuaggi più elaborati e visibili nelle Marchesi, in particolare, il tatuaggio su tutto il corpo era segno di bellezza e alto rango. I disegni sono spesso simmetrici e astratti, con linee, curve e motivi geometrici ispirati alla natura e alla mitologia.

Ci sono parecchi aspetti unici del nostro momento di vita e della nostra avventura su Tipota che meritavano una rappresentazione. Gli eventi da rappresentare e celebrare sono tanti: l’avere lasciato i nostri lavori per perseguire il sogno del giro del mondo a vela; circa metà del giro del mondo fatta; essere ,in soli 15 mesi diventati noi i “vecchi della famiglia”; le figlie grandi e indipendenti.

L’idea del tatuaggio polinesiano c’era da tempo, ma è ovviamente maturata nelle ultime settimane, anche perchè le Marchesi, sono le isole dove la tradizione è più radicata ed ancora oggi presa molto sul serio.
I tatuatori sono artisti che non copiano da disegni, ma inventano e rappresentano quello che capiscono di te.
I disegni polinesiani, rigidamente in bianco e nero, sono molto belli, armoniosi e moderni. Qaundo a Fatu Hiva abbiamo comperato la tapa con il disegno della manta ora appesa su Tipota, abbiamo pensato che poteva essere una ispirazione per il tatuaggio

Noi abbiamo scelto Aahitiniotetaioanui Touatini (Aahi per gli amici) a Taiohae – Nuku Hiva. Ho visitato lo studio e conosciuto Aahi mentre Laura era a Milano; le ragazze hanno approvato i suoi lavori visibili su instagram e ho preso appuntamento per sabato 7 Giugno, in tarda mattinata.

Quando si arrivia da Aahi, ti offre il caffe e cerca di capire cosa il tatuaggio voglia rappresentare per te: ti fa parlare e ascolta attentamente. Poi chiede le dimensioni e il posto desiderato e quale idea di disegno si abbia.
Noi gli abbiamo raccontato di noi due, della nostra famiglia e della nostra avventura. Gli abbiamo detto che vorremmo una manta e che lo vorremmo entrambe sulla spalla sinistra, non uguali, ma in qualche modo collegati.
Laura lo vuole piccolino, io gli dico di fare lui.

A questo punto Aahi disegna a penna direttamente sulla pelle, e dopo un ok del cliente, fa il tatuaggio.
Inizia Laura e poi faccio io; un oretta per Laura, e due abbondanti per me; Aahi ci pensa molto, cancella e ridisegna piu volte. Alla fine sia io che Laura approviamo quello che crea senza modifiche.

Aahi ci racconta che per diventare tatuatori devono studiare gli antichi disegni e simboli a cui poi peter ispirarsi; usano poi questi modelli e simboli per decorare e riempire la figura prescelta.

Al termine dell’opera, Aahi ci spiega cosa ha voluto rappresentare di noi all’interno delle due Mante.

Usciamo contenti e anche colpiti dall’esperienza, sicuramente molto diversa da un tatuaggio fatto altrove