DISTANZA: 223 Nm (15.764)
DURATA: 2 gg 4h (52h)
EQUIPAGGIO: 2

V. MEDIA: 4,2 Kn (102 Nm/day)
MOTORE: 11h (1122)
WATERMAKER: 4h – 400 l (330)

VENTO : 1/12 Kn
GENERATORE: 3h (306)
PESCA: 0 (!)


Giorno 1 – 21 Luglio 2025

Dopo avere festeggiato il nostro anniversario a Toau è arrivato il momento di salutare le bellissime isole Tuamotu, atolli da sogno che ci rimarranno nel cuore e negli occhi. Si torna alla civiltà, la prossima meta sono le isole della Società, Tahiti e Papete che è una città ed è la capitale della Polinesia Francese.
Abbiamo anche avuto conferma di un posto in Marina (Taina Marina): è da Panama, la Plajita, ad Aprile che non entriamo in una marina, dovremo tirare fuori parabordi, passerella ed elica di prua. Siamo felici di rivedere Flavia che ci raggiungerà il 26.

Lasciamo la blind pass di Toau verso le 10 dove stamattina siamo soli (!). La giornata è bellissima con sole e vento tra 8 e 12 Kn e un mare appena increspato; anche lo “swell”, l’onda lunga sempre presente in oceano, è appena percettibile. Contiamo di arrivare a Papete il 23, sono circa 250 miglia. Le previsioni danno vento leggero e in calo, speriamo di non dovere usare il motore.

Ieri abbiamo provato a spegnere e sbrinare il freezer che andava dalle Galapagos, e purtroppo, come le precedenti volte, non è più ripartito, nonostante abbia provato a ricaricare il gas e rifare quello che avevo imparato da Jaime alle Galapagos.
Eravamo comunque preparati e non abbiamo dovuto buttare via nulla. Il pesce rimasto lo mettiamo in parte sotto sale e in parte in frigo per i prossimi giorni.
A Papete ci aspetta un nuovo impianto freezer che ci ha spedito Amel dalla Francia e che speriamo sistemi la cosa una volta per tutte.

Usciti dalla passe apriamo il BWR e scendiamo in poppa per 3 ore, poi il vento gira da Est e alziamo il Gennaker orzando un poco per muoverci: comunque si va piano e facciamo tra 4 e 7 Kn per tutto il pomeriggio e la sera. Una navigazione stupenda.


Giorno 2 – 22 Luglio 2025 (107 Nm)

La navigazione e stata tutto il giorno tranquillissima e lenta, tra 4 e 5 Kn, con il vento che lentamente ha ruotato (come previsto) da SE a E, rimanendo sempre intorno ai 9 nodi. Alle 10:00 di avevamo strambato il Gennaker passando da mure a dritta a mure a sinistra e stringendo l’angolo al vento mano mano che il vento ruotava. Verso sera eravamo quasi al traverso e si filava a 6-7 Kn.
Poi alle 21:00 il vento ha deciso di spegnersi, calando a 3 nodi; impossibile muoversi e quindi abbiamo acceso motore (sigh!): mancano circa 75Nm; dovremmo arrivare in tarda mattinata domani

Oggi abbiamo avuto tutto il giorno due canne in mare, una con il solito polipetto in gomma violaceo, e l’altro con un Rapala testa rossa: purtroppo neance una toccata. Forse eravamo troppo lenti per i tonni.

A Papete sono arrivate dall’Australia le esche che ci ha (nuovamente) regalato Tim Yoon, di quelle belle ce ne è rimasta solo una, speriamo che con il nuovo freezer, ritorni anche la fortuna. Intanto, sono tre giorni che prepariamo Lakerda e mangiamo tonno, e quello che avevamo scongelato dal freezer sta finendo; abbiamo voglia di carne, verdura e frutta che non mangiamo in pratica dalle Marchesi.

Il mare è calmissimo e riusciamo anche a fare yoga con un tramonto bellissimo a prua.


Giorno 3 – 23 Luglio 2025 (116 Nm)

Purtroppo durante la notte e anche al mattino il vento non c’è e siamo costretti a fare le ultime 60 miglia a motore, le facciamo andando piano (1350 Rpm) sia per risparmiare carburante che per arrivare di giorno e con il cambio di corrente di marea per la passe di Tahiti.

Le isole della società sono atolli giovani (vedi post) e hanno una corona di reef e laguna intorno, rispetto alle tuamotu, le lagune non sono complete e ci sono parecchie passe. Essendoci meno acqua nelle lagune, le correnti sono abbastanza sincrone con la marea e generalmente meno forti, comunque bisogna sempre farle in “slack” cioè intorno al culmine di alta marea o di bassa marea.

La montagna di Tahiti è imponente e si vede da 40 Nm; doppiamo il capo a NO e entriamo nella passe di Taapuna che, oltre ad essere nota per le onde da surfare, è vicina alla Marina Taina dove abbiamo un posto.

Ci avevano avvisato, ma l’ormeggio che ci hanno riservato è davvero terribile, difficilissimo entrare e con il poco vento che c’è facciamo comunque fatica ad ormeggiare. Tocchiamo con un candeliere l’ancora della barca di fronte (che per qualche ragione si è messa a metà del canale); per fortuna si piega poco e riesco subito a raddrizzarlo con il winch.

Dopo 4 mesi di ancoraggi, essere in marina è una novità, piacevole devo dire: acqua dolce a volontà bar e ristoranti, negozi.

Abbiamo una lista di lavori da fare abbastanza complessi, dobbiamo ritirare il materiale speditoci da Amel, Elvstrom e le esche che ci ha mandato Tim e vorremmo fare il più possibile prima dell’arrivo di Flavia il 26. Dobbiamo sostituire lo shaft break, la batteria di avviamento (una delle due) morta alle Galapagos, sistemare la pompa dell’acqua di mare del generatore che perde dall’asse, fare riparare il freezer (o sostituirlo con quello che ci hanno spedito e parecchie cose più piccole.

2 Comments

  1. Anonymous

    i have a bottle of Raki, from a Syrian friend….. i will bring to Tipota to match with the Lakerda. Regards, Tim

  2. Anonymous

    Ciao ragazzi, mi è stato segnalato da un amico il vs. post, perché sono ormeggiato a marina papete in procinto di fare l’ agosto tra le isole sottovento. Vengo dall’ italia con la mia barca, navigando a tratti e poi lasciandola custodita fino al mio agoniato ritorno. Datemi un vs riferimento che proviamo a incontrarci, anch’ io navigo in famiglia con due figli di 16 e 19.
    Luigi sy RYŪ
    3391171952

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