Come molti Italiani, quando siamo all’estero siamo molto scettici e cerchiamo di evitare i ristoranti italiani.

Quando siamo arrivati ad Apia, sull’isola di Samoa, abbiamo subito deciso di fare una eccezione alla regola. Infatti il ristorante Italiano Paddles ci era stato consigliato vivamente sia da Arnis su Traveller IV che da Nathalie su Arthemis che sono stati ad Apia prima di noi. Come facciamo spesso, abbiamo anche chiesto ai Samoani di customs e dogane quale è il loro ristorante preferito, e anche loro senza esitare ci hanno consigliato il Paddles.

Alla fine ci siamo andati entrambe le cene che abbiamo fatto ad Apia; il ristorante è molto buono, ma sopratutto abbiamo conosciuto e fatto amicizia con la famiglia Rossi che lo gestisce. La loro storia è molto bella.

Il Papà Eliseo è originario del veneto, Vittorio Veneto per la precisione; da giovane era affascinato dall’avventura e voleva esplorare il mondo così dopo avere studiato in Italia, ai primi anni 70 ha trovato un lavoro in Nuova Zelanda e si è trasferito alla cieca. Si è trovato bene e ambientato e dopo qualche anno ha conosciuto Afitu, ragazza di Samoa. Si sono sposati e, sempre in Nuova Zelanda sono nati i loro tre figli. Dopo qualche anno, la famiglia Rossi è rientrata in Italia, ma il cuore è rimasto nel pacifico….

Così alla pensione di Eliseo, lui e Afitu si sono trasferiti ad Apia nelle Samoa e hanno aperto il Paddles, un ristorante che coniuga la cucina italiana con quella di Samoa, in un modo delizioso; dopo qualche anno, li hanno riaggiunti Giovanni, che abbiamo conosciuto e che gestisce ora il Paddles, e la loro figlia che ha aperto la caffetteria Milani, sempre ad Apia, una caffetteria italiana!

Giovanni è una persona molto cortese e Gioviale, ci ha accolto con affetto e subito ci ha voluto presentare i suoi genitori. Il ristorante trasmette la stessa ospitalità con cui ci ha accolti Giovanni.

Abbiamo parlato parecchio con Eliseo e Afitu che dimostrano entrambe 20 anni meno della loro età; ci hanno raccontato della vita a Samoa, dato consigli e l’ultima sera ci hanno regalato un secchiello pieno di rucola, menta ed erbe del loro orto. Un lusso assoluto per noi che non mangiavamo la rucola da 6 mesi!

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