Per decenni siamo andati per mare sul Dots (la nostra barca precedente) con la canna allungata a poppa e non abbiamo mai pescato nulla. Anzi, ad essere precisi, una volta (direi nel 2008) un grosso pesce ha pescato noi, nel senso che ha abboccato e si è portato via tutto: canna e un super mulinello nuovo. Poi (direi nel 2016) abbiamo pescato un tonnetto nel tirreno.

Ecco: solo due volte in tanti anni.

Invece da quando navighiamo con Tipota abbiamo pescato con una certa soddisfazione ma soprattutto abbiamo mangiato pesce freschissimo non solo a “km zero” ma anche a “tempo zero”.

Oltre al fatto che la canna è a mollo praticamente sempre, c’è anche che utilizziamo delle esche prodigiose che ci ha regalato Tim: sono io incaricata della scelta del colore dell’esca 🙂

La procedura è la seguente: appena il mulinello scatta, Fabio va sul pulpito di poppa e comincia ad avvolgere la lenza. Se si puo’, io rallento la barca, prendo il rafio e …. il cellulare per fare le foto e i video 🙂

Il combattimento puo’ durare da 10 secondi a due ore (come nel caso del grosso tonno dell’anno scorso in Sicilia).

Abbassata la spiaggetta, il malaugurato viene da me agganciato con il rafio e portato a bordo e, mentre Fabio lo tiene il piu’ fermo possibile, gli metto nelle branchie uno shottino di grappa (non quella buona, pero’). In questo modo muore subito (ed è un bene per lui) e non rilascia adrenalina e altre sostanze nella sua carne (ed è un bene per noi che lo mangiamo).

A questo punto io porto tagliere e coltello a Fabio che ormai ha sganciato il pesce e comincia a sfilettarlo: è diventato davvero bravissimo e nulla viene sprecato.

Portata poi tutta la carne in cucina, selezioniamo la parte migliore per abbatterla in freezer velocemente prima di mangiarla cruda, mentre il resto viene messo in sacchetti che vanno nella macchina del sottovuoto e poi in freezer.

A questo punto, è sempre Fabio che si mette in cucina e prepara buonissimi e bellissimi manicaretti… slurp!

Ultima sfida: un calamaro gigante agganciato alle 4 di notte