Guardie, Strumenti, Allarmi

Abbiamo già scritto dei turni di guardia notturni e di come gestiamo quelli di giorno, ma bisogna ammettere che, navigando in due, si fa fatica a mantenere una attenzione costante a prua, sopratutto nelle traversate lunghe.
Ci sono tratti di mare, in cui per giorni non si vede anima viva.
Capita anche che nei turni di notte, la stanchezza sia tanta e si abbia il bisogno, anche per pochi minuti, di chiudere gli occhi.

Dopo quasi due anni di navigazione sul Tipota, per noi si sono consolidate alcune regole:
– In zone trafficate si deve stare attenti e la guardia deve essere vigile (eg poco cellulare e no netflix). In tratti di mare come intorno a Gibilterra, Panama o nelle TSZ (Traffic Separation Zones) che regolano il traffico mercantile in alcune aree come Capo Finisterre o lo Stretto di Messina sembra di essere in autostrada, solo che si incrociano navi enormi che non possono e non vogliono cambiare rotta.
– Quando si naviga entro le 20 miglia dalla costa, bisogna stare sempre attenti, ci sono spesso barche piccole e pescherecci senza AIS
– Uno di noi due (quello di guardia) deve essere sempre pronto in coperta. Sembra ovvio, ma abbiamo sentito di equipaggi che vanno tranquillamente in cabina a riposare come d’altra parte devono per forza fare quelli che navigano in solitaria, e non sono pochi.
– Sopra i 20 nodi non si esce dal pozzetto se non legati o siamo svegli entrambe.
– Durante una guardia, se la stanchezza ha il sopravvento e non siamo in alto mare, si può fare un riposino di massimo 15 minuti e si mette la sveglia

Ma come facciamo?
Ci affidiamo alla strumentazione e agli allarmi che si possono impostare.
Due sono gli strumenti che ci aiutano: l’AIS e il Radar

AIS: Automatic Identification System è in pratica un transponder marittimo (tipo quello degli aerei) che usa la banda VHF. Il segnale AIS include: Nome, codice MMSI (Maritime Mobile Service Identity), posizione GPS, Rotta e velocità e altre info di solito non affidabili (es stato della navigazione, destinazione ecc)
Ci sono tre tipo di dispositivi AIS:
– AIS ricevente (solo RX) – Riceve ma non trasmette dati
– Classe A – Obbligatoria sule navi, e trasmette con potenza di 10-12,5 W e più frequentemente.
– Classe B – Usata da imbarcazioni da diporto, con potenza di 1-2W e trasmissione meno frequente (di solito 30 secondi). Il raggio di visibilità dei classe B con antenna VHF sull’albero è di 5-15 miglia.
Sul Tipota abbiamo un AIS della Garmin Classe B.
Abbiamo anche un interruttore per andare il modalità Ghost, cioè solo ricevente, in caso ci trovassimo in acque dove non vogliamo essere visibili (ad esempio in aree con rischio pirati!!)

Radar: Sul Tipota abbiamo il Furuno DRS4D-NXT che è un radar a stato solido con tecnologia doppler (capisce se i bersagli si muovono) da 25W e portata fino a 48 miglia.

Su Tipota abbiamo tre allarmi che teniamo sempre attivi

1) AIS CPA/TCPA che usando i segnali AIS segnala le potenziali rotte di collisione.

CPA sta per “Closest Point of Approach” e misura il punto di massimo avvicinamento tra due imbarcazioni che hanno l’AIS. È una distanza e si misura in miglia o metri.
TCPA sta per “Time to Closest Point of Approach” e misura il tempo al punto di massimo avvicinamento.
È il tempo stimato, in minuti o secondi, che manca al momento in cui le due imbarcazioni raggiungeranno la CPA.
L’allarme è impostato sulla combinazione di CPA e TCPA con condizione AND tra le due. Per noi la CPA è impostata a 500m e la TCPA a 5 minuti. L’allarme scatta se c’è una imbarcazione dotata di AIS la cui rotta stimata passa a meno di 500m dalla nostra rotta stimata e questo incrocio è previsto tra meno di 5 minuti.
Bisogna tenere presente che CPA e TCPA si basano su rotta e velocità trasmesse che cambiano in continuazione su entrambe le barche considerate.

2) AIS Proximity che segnala allarme quando un bersaglio AIS entra in un raggio intorno alla barca di 500m, indipendentemente dalla sua rotta e velocità.

3) Radar Targets che segnala allarme se rileva la presenza di qualsiasi bersaglio radar in una corona circolare tra 1 e 1.5 miglia intorno alla barca. Usiamo una corona circolare per ridurre i falsi allarmi del radar che è più sensibile e quindi soggetto a falsi segnali su un raggio inferiore ad 1 miglio.
Questo allarme segnala qualsiasi eco radar, quindi anche la terra ferma, ma purtroppo poco può fare per le imbarcazioni piccole e basse sull’acqua.

Esiste anche una nuova tecnologia della Flir che usa una telecamera super sofisticata in testa d’albero che “guarda” in avanti, funziona anche di notte (infrarosso) e con l’uso dell’AI riesce a riconoscere gli oggetti (anche piccoli o semisommersi) nel mare. Il sistema si chiama Oscar ed è il sistema che ad esempio hanno usato i navigatori solitari della Vandee Globe.
Noi non lo abbiamo purtroppo.

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