El Niño, La Niña

La navigazione nell’oceano Pacifico è influenzata in maniera rilevante da un fenomeno metereologico chiamato El Niño. Il fenomeno dura 12-18 mesi, non è una prevedibile, e determina o stravolge venti e correnti nella rotta che stiamo facendo. Per fortuna il 2025 è un anno “normale” senza Niño che è stato invece presente nel 2023 e nel 2024.

Il nome lo hanno dato i pescatori del Perù nel XIX secolo: in alcuni anni, intorno al periodo natalizio, le acque dell’oceano diventavano insolitamente calde, e i pescatori associando il fenomeno al periodo Natalizio, lo chiamarono El Niño de Navidad (“il Bambino di Natale”). Il nome La Niña è venuto dopo, ad indicare gli anni in cui si ha il fenomeno opposto.

In realtà El Niño e La Niña sono le due fasi opposte del ciclo climatico chiamato ENSO (El Niño–Southern Oscillation), una variazione ciclica della temperatura della superficie dell’oceano (SST=Sea Surface Temperature) e dei venti nel Pacifico equatoriale. Si è anche scoperto che questi fenomeni hanno effetti non solo nel Pacifico, ma sul clima mondiale.

La presenza del Niño o della Niña si stabilisce sulla base della temperatura superficiale del Pacifico Orientale (vicino al Sud America): se l’acqua è più calda si ha “El Niño”, se è più fredda si ha “La Niña”, nel mezzo ci sono gli anni normali

Ma cosa succede?

In condizioni normali, gli alisei che soffiano da est a ovest, spingono l’acqua calda verso l’Australia e l’Indonesia; questo movimento genera anche un dislivello tra le due sponde del Pacifico, con la parte asiatica più alta di mezzo metro.
La differenza della temperatura superficiale tra l’Australia e il Perù è normalmente di 10 gradi (30 gradi vs 20).
Lungo la costa sudamericana, l’acqua calda viene rimpiazzata da acqua fredda che viene risucchiata dal basso (upwelling).

Sopra il mare invece si stabilizza la circolazione di Walker, in cui l’aria percorre il pacifico da Est ad Ovest raccogliendo umidità che poi si scarica con piogge e clima umido in Asia, per poi ritornare verso il Sud America in quota. Quindi la circolazione dell’acqua e dell’aria si alimentano a vicenda creando le correnti e il clima normale nel Pacifico

Negli anni El Niño

  • Gli alisei si indeboliscono o si invertono.
  • La Corrente Equatoriale Superficiale rallenta o si inverte.
  • L’acqua calda si sposta verso est, bloccando l’upwelling.
  • Le piogge si spostano dal Pacifico occidentale a quello centrale/orientale.
  • Come conseguenza, ci sono più uragani nell’Atlantico e Tifoni nel Pacifico, siccità in Asia e pioggie in Sud America

    Per la navigazione sulle rotta degli Alisei, normalmente portanti, un anno Niño può diventare un incubo con la possibilità di dovere risalire vento e corrente nell’oceano più grande del mondo.

Negli anni La Niña, si hanno condizioni abbastanza simili a quelle normali, con Alisei un poco più forti e SST un poco più fredda in tutto il Pacifico.

Come molti dei fenomeni climatici, il Niño è misurabile e se ne conoscono le conseguenze, ma non si sa da cosa sia generato e quali siano le condizioni che lo determinano.

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