Routing nel pacifico centro-meridionale

Per attraversare l’Atlantico ed il Pacifico orientale nella stagione giusta, il routing è molto semplice: gli alisei sono abbastanza costanti in direzione (NE nell’emisfero settentrionale e SE nell’emisfero australe) con poche oscillazioni, quasi mai oltre i 30 gradi.

Oltre i 150 gradi di longitudine, nel Pacifico meridionale, la situazione cambia: la ragione è la presenza dell’Australia. A sud nei 40 ruggenti, durante l’inverno Australe (questi mesi) i venti sono costanti e forti da Ovest; girano intorno all’antartico indisturbati, tranne che per la presenza dell’Australia e del Sud America che creano due imbuti: capo Lewin nel mare della Tasmania a Sud dell’Australia e Capo Horn. Dopo questi imbuti naturali, i venti tendono ad allargarsi verso Nord e si portano dietro l’alternarsi di alte e basse pressioni che si muovono con loro. Nel sud Pacifico la deviazione è molto evidente, le perturbazioni (basse pressioni) che qui girano in senso orario, seguono un arco dal mare della Tasmania appena superata l’Australia, salgono verso Nord passando sopra la Nuova Zelanda con direzione NE salendo fino alle latitudini della Polinesia Francese, qui incontrano gli alisei che soffiano da SE e ne vengono deviati verso Sud continuando il loro percorso verso Capo Horn con direzione SE.

Ricapitolando, ad Est della Polinesia Francese si hanno due fenomeni diversi a seconda che a sud stia passando verso Est una bassa o una alta pressione.
– Le alte pressioni comprimono gli alisei verso nord e li fanno soffiare più forte: questa zonoa di compressione si chiama SPCZ (South Pacific Convergence Zone). I venti che si generano sono chiamati Maramu in polinesiano e possono portare gli alisei a 35-40 nodi con mare grosso (vedi figura sotto).
– Le basse pressioni fanno l’opposto risucchiando gli alisei verso Sud e deviandoli: li fanno ruotare in senso antiorario, talvolta fino ad avere direzione N-NO, indebolendoli fino a bonaccia.

Quindi le rotte nel Pacifico centrale ed occidentale sono molto più complesse e dipendenti dalla situazione meteorologica di quelle cha abbiamo seguito per arrivare fino a qui. Oltre a Predict Wind che usiamo per il routing da quando siamo partiti, per questo tratto di mare, abbiamo deciso di avvalerci anche di un router Neozelandese – Bob McDavitt (Alias Met Bob) https://metbob.com/
Lo vogliamo provare in questa traversata, ma il vero supporto ci serve per pianificare al meglio la tratta tra le Tonga e la Nuova Zelanda che è una delle più complesse del giro del mondo: si esce dagli alisei e si entra nei westerly e la pianificazione della finestra meteo è fondamentale in un mare noto per essere burrascoso.

La navigazione dalla French Polinesia verso le Samoa e le Tonga che stiamo facendo adesso è l’esempio migliore: sono 1050 miglia e ci vorranno 7-9 giorni, un lasso di tempo in cui a sud potrebbero passare un paio di basse pressioni e anche stabilirsi una alta visto che siamo a Settembre e quindi nella primavera australe.

Ci sono diverse alternative che possono essere prese in considerazione in base all’evoluzione del meteo, al tempo che si ha a disposizione e a cosa si vuole vedere.
Le opzioni abbiamo valutato (e che rivaluteremo durante la navigazione) sono:

A: Prendere la rotta piu’ a nord, fare tappa a Suwarrow che è un’isola delle Cook, proseguire poi per le Samoa e quindi scendere per piu’ di 300 miglia alle Tonga.
Questa sarebbe la nostra opzione preferita, ma al momento non ci si può fermare a Suwarrow perchè non ci sono i rangers a fare la procedura d’ingresso alle isole Cook (di cui Suwarrow fa parte). Siamo in contatto da settimane con il Customs delle Cook ma al momento di salpare non abbiamo il permesso di fermarci a Suwarrow.

B: rotta piu’ a nord direttissima alle Samoa. Come per la precedente, per le Tonga si allunga di parecchio ma, rimanendo cosi a nord, si ha di solito tempo migliore e si visita Samoa che pare sia molto bella come natura e con un popolo ospitale e genuino polinesiano. Bisogna poi comunque fare le 300 miglia per scendere alle Tonga con il grande rischio di prendersi il vento sul naso.

C: è la traiettoria piu’ conveniente e si puo’ fare tutta in un colpo o provare a fermarsi a Aiututaki (Cook), che ha pero’ una passe molto piccola e bassa, o a Niue.

D: Altra rotta diretta con sosta a Beveridge reef fattibile solo con bellissimo tempo. Interessante per immersioni.

Decidiamo di optare per la B (tenendo la A come opzione se ci arrivasse il permesso mentre siamo in navigazione); ci intriga vedere un altro paese, riduciamo il rischio delle perturbazioni e attenderemo li’ la finestra opportuna per non avere vento sfavorevole nella discesa alle Tonga. Avremo poi tutto il mese di ottobre per stare alle Tonga

A Maupihiaa ci siamo confrontati con altri equpaggi e, nella stessa settimana di buon tempo, saremo sparpagliati in questo pezzo di oceano. Deriska va diretta alle Tonga mentre Apnea, Aloy e Sovmorgon hanno scelto opzione D

One Comment

  1. Luciano Bertuzzi

    Quanto a programmazione credo che siate completamente “sul pezzo”, non foss’altro per la vostra attività prima del retired 💪….come sempre, buon vento.

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