Talvolta i mezzi che ci trasportano raccontano qualcosa di noi, talvolta ci affezioniamo a loro, talvolta non ce li ricordiamo tutti. Qui un poco di storia sulle auto e sulle moto che abbiamo guidato.

1980 Garelli 50 Antico

Più che un motorino era un pezzo di antiquariato che la signora Conti (mamma di Maurizio, un amico di Mario) aveva in cantina; un giorno, quando non avevo ancora 14 anni mi disse di prenderlo e sistemarlo se volevo.
Mai occasione fu più propizia, anche perché in casa la tendenza era quella a NON comprare il motorino a 14 anni. Sistemato decentemente, lo potevo usare solo nell’ottava strada… L’ho smontato e rimontato varie volte e mi ha sicuramente fatto capire il motore a due tempi.
Aveva allora 20 anni di età, ma comunque funzionava e siccome era vecchio e frenava poco offriva una perfetta occasione per sostenere che servisse un motorino nuovo per motivi di sicurezza.

1981 Cimatti Gringo

La condizione era una pagella con la media del sette alla fine della prima liceo… e così è stato.
Mio papà ha smosso qualche contatto in Pirelli e con tutti i miei risparmi, più il regalo della promozione e quello del compleanno, abbiamo comprato il Gringo Cimatti 50, motore Minarelli P4.
La scelta era stata sofferta con il Malaguti fifty, visto che le moto da cross che andavano per la maggiore (soprattutto il Fantic Caballero 50) non potevo permettermele. Era comunque nuovo e siamo andati a ritirarlo con mio papà a Sasso Marconi in fabbrica… un sogno realizzato.
Nei quattro anni in cui l’ho usato ha subito ogni genere di elaborazione, smontato e rimontato decine di volte, era diventato persino 6 marce.
Avevo il limite di poterlo usare solo a San Felice, ma non sempre lo rispettavo… comunque il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, per cui un giorno ho aspettato che mia mamma uscisse in auto e mi sono avviato verso Milano… peccato che mia mamma si fosse fermata a fare benzina…

982 Aspes 50

Il motocross era allora la passione imperante tra i maschi di 14-15 anni, ed anche io ne ero contagiato.
Così era capitato che Luca Dell’orto vendesse la sua vecchia Aspes per poco (ricordo 50.000 lire), e con Giovanni Buttura decidemmo di comprarla per trasformarla in una modo da cross, cattiva e non stradale. Molto lavoro dopo ne venne fuori una moto completamente diversa che faceva fatica a stare in strada da quanto era alta e scorbutica. Dopo due uscite in campo da cross era a pezzi…
Comunque fù divertente crearla in tutto e per tutto a partire praticamente dal telaio e dal basamento del motore.

1984 Zundapp KS 125

Era la moto cult dei paninari di Milano di quegli anni e quindi anche il mio oggetto del desiderio a 16 anni. In casa non era passato a nessun costo il permesso di avere il 125 e quindi mi ero dovuto accontentare del cinquantino, il Gringo, che funzionava comunque egregiamente…ma non era per nulla figo.
A diciassette anni, il colpo di fortuna, Giandomenico Intignano, fidanzato di Iolanda Ruggeri con cui ci frequentavamo, compie 18 anni e riceve in regalo una Mercedes 190…. Probabilmente in preda all’euforia, mi dice di prendere il suo Zundapp che tanto lui non lo usa più…senza pagarlo e senza trasferimento di proprietà. Così ho avuto per un annetto il mio sogno realizzato… senza troppi costi e permessi di mamma e papà.
Era talmente un desiderio che non lo ho mai venduto… ha fatto 4 traslochi e resiste orgogliosamente in garage, prima o poi lo sistemerò, ormai è moto d’epoca

1985 Fiat 131 Panorama 2.5d

La prima macchina che ho guidato era una FIAT 131 giardinetta, una delle prime macchine diesel, quando il gasolio costava davvero poco.
Era l’auto aziendale Pirelli di mio papà ed è stata fedele compagna di avventure per un sacco di viaggi; il primo è stato subito dopo la maturità, ero con il foglio rosa e siamo andati a Rapallo con Pucci e Pietro Vanzo (che aveva la patente).
Senza dubbio, penso di averla usata più io di mio papà. I ricordi più belli sono legati alle vacanze in grecia e in particolare al primo anno a Rodi dove per arrivare a Prassonissi c’erano da fare 10 Km di sterrato…
Una sola volta mi ha lasciato a piedi, eravamo a Hyeres con Fred, Rey e Michele Leonarduzzi… ed una quantità di vele e tavole da surf.

1987 Wolksvagen GOLF GTD 1.7

La prima auto tutta mia… Il sogno dei giovani di allora. Comprata da un signore di Merate (era targata CO796331) ci ho dedicato un sacco di attenzioni tra autoradio di varia natura, accessori ecc… insomma vero rincitrullimento maschile da giocattolo-auto. Mi ha portato in giro per ogni spiaggia di surfisti in Europa, non mi ha mai lasciato per strada, ma ci ho fatto parecchi incidenti….
Tutti per colpa mia e tutti tamponando qualcuno, per fortuna nessuno si è mai fatto male. Il più rilevante sui bastioni di porta Venezia, il sabato sera quando ho tamponato un’Audi 80 di un ragazzo senza patente.
Me la hanno aperta o rotto i vetri parecchie volte rubandomi almeno 3 autoradio e varie altre cose.

 1989 Fiat Tipo 1.9 Td

Fui folgorato dalla strumentazione digitale… La Golf aveva ormai 90.000 Km e pensavo al cambio quando era uscita la Tipo e il modello Td aveva anche un gran motore con una trentina di cavalli più della Golf… ma il vero colpo di fulmine per me era stata la prima strumentazione tutta digitale.
Questa la comprai nuova, quasi appena uscita. Ha assistito al passaggio da surf a vela e quindi aveva il primo gancio per il 470.
Mi ha accompagnato gli ultimi anni di università fino al settembre 1991, quando la ho praticamente distrutta sulla Valassina (ero già al lavoro in Andersen ed ero in auto con Copercini). Dopo averla riparata è stata l’auto che usava Laura per andare e venire da Bergamo quando lavorava in Italcementi, purtroppo lei la chiamava “Ritmo”.
Un bel ricordo è un WE lungo con Laura in costa azzurra, a Marsiglia con ritorno molto avventuroso sotto la neve del passo della Maddalena senza catene e con il rischio di dovere fare il giro da Ventimiglia.
Laura purtroppo la ha sempre chiamata “Ritmo” che era il modello fiat precedente … orribile.

1989 Yamaha XT600

Il desiderio e la passione per le moto da cross era rimasta non completamente soddisfatta dall’Aspes, e quindi dopo la Golf, i risparmi sono andati sul Yamaha XT. Era il periodo dei Tenerè con i serbatoi grandissimi, ma a me era sempre piaciuto il modello con il serbatoio piccolo ed alto.
Comprata usata,da un pizzaiolo di pantigliate, non aveva l’avviamento elettrico ed era difficilissima da accendere: o partiva al primo colpo o se no erano dolori per 15-20 minuti. Ho bucato svariate suole di scarpa a furia di colpi sulla pedivella e se non si usava bene l’alzavalvole, il contraccolpo faceva veramente male! Comunque era una grande moto, indistruttibile anche quando si cadeva; ricordo una sera, di rientro dal ticino, sono caduto dalle parti della fiera e siccome avevo il casco jet… mi sono aperto il mento, 5 punti e ne ho ancora i segni… la moto, nulla.
Usata poche volte in fuoristrada, ne ricordo una, con Laura, lungo l’Adda con discesa da Crespi fino alla Paullese e piccolo guado.

1992 Audi 80 TD 1.7

La meteora… Era l’auto di Matteo Rabiti, tenuta perfettamente e comperata con i primi risparmi di tutti e due; molto bella ed elegante… peccato sia durata circa 10 giorni. Rubata dal parcheggio della rinascente ad Assago in una giornata di nebbia.
Ho fatto in tempo ad andarci a Mestre in Oviesse, una sola volta, ma nessun week-end.
Un vero peccato con in più il brivido dell’assicurazione: noi non la avevamo ancora fatta, e quella di Matteo scadeva la sera del furto… un rischio pazzesco, finito tutto bene.

1992 Fiat Tempra 1.9 TD

In Attesa del rimborso per l’Audi, abbiamo scelto con Laura la prima station wagon; era la versione di lusso ed aveva pure l’aria condizionata. La comprammo usata e ci ha accompagnato per una vacanza in Grecia (in 5 con l’aria condizionata che si è rotta) e soprattutto nel viaggio di nozze dove siamo andati prima a Strasburgo e poi….fino a Porto Empedocle.

1995 Volvo Polar 240 2.0 Arturo

Una macchina molto bella a cui siamo rimasti affezionati. Si chiamava Arturo e consumava come un aeroplano, ma aveva grande personalità.
Una sera, tornando dal Ticino verso Colico mi sono addormentato sulla SS36 e penso ci abbia salvato la vita rimanendo dritta nonostante io fossi salito sul marciapiede della galleria a 100 Km/h facendo fuori due gomme e due cerchi.
Ci ha portato su tutti i campi di regata del 470 negli anni in cui facevamo tutte le zonali; un giorno tornando da Lovere, simo finiti sotto una piccola frana, ricordo ancora che un sasso che scendeva da chissa dove, ha perforato di netto il parafango di acciaio Volvo.
Ci abbiamo fatto il trasloco da via Masotto a via Dario Papa. La abbiamo rivenduta allo stesso valore dell’acquisto.

1995 Citroen 2CV Carolina

Forse la più amata delle nostre auto. E’ stata la prima macchina di Laura, desiderata tantissimo ed arrivata con una sorpresa.
Subito battezzata Carolina era un’auto simpatica, si viaggiava abbracciati e si apriva il tetto.
Sono tanti i ricordi. Un giorno Lara mi prestò, con mille raccomandazioni, la Carolina per andare in ufficio, mentre ero in tangenziale il tetto di tela prese vento e volò via, compreso di lunotto posteriore…. un disastro, non solo Laura arrabbiata, ma un ritorno a casa guidando con un ombrello sopra la testa.
Quando ancora abitavamo in via Masotto, la Carolina che non si chiudeva bene, fù scelta come dimora notturna (… e purtroppo cesso) da un barbone; l’autolavaggio, non voleva accettarla. Infine, il suo ultimo giorno, Laura stava guidando la Carolina da San felice verso via Dario Papa che era ormai quasi pronta; l’obiettivo era di usare il nuovo aspirapolvere per pulire la cucina appena montata.
Laura (impegnata a cambiare la cassetta del corso di inglese nel walkman…) non ha visto il camion parcheggiato e ha accartocciato la povera Carolina (per fortuna non facendosi troppo male); subito dopo l’incidente Laura scioccata era tutta preoccupata dell’aspirapolvere, che però non si trovava…. Il medico dell’ambulanza mi prese da parte e mi disse, “la porti in ospedale, è sotto shock e continua a chiedere di un aspirapolvere che non c’è”.
Dopo quasi mezz’ora si è svelato il mistero: l’aspirapolvere che era sul sedile posteriore era stato catapultato dall’urto a oltre 50 metri, in un cespuglio.

1996 Citroen 2CV Fragola

La prima due cavalli non si scorda mai, e quindi la fragola è sempre stata considerata la seconda dopo la Carolina.
Era una sorpresa anche questa ed ha sempre avuto qualche acciacco.
Era comunque simpatica, di un rosso un poco sbiadito dagli anni e tendente all’arancio. La abbiamo tenuta molto poco.

1996 Audi A3 1.8

La prima macchina aziendale; quando si diventava dirigenti, l’auto era sicuramente il traguardo principale per parecchi.
Siamo stati promossi insieme io e Claudio Bianchi ed insieme scegliemmo la nuova piccola Audi appena uscita: io argentata e lui nera.
Non ci ha mai dato problemi se non in un giro tra le alpi liguri sulla via del sale tra Italia e Francia, quando su uno sterrato bucai la coppa dell’olio (di alluminio) con conseguente corsa contro il tempo per raggiungere il meccanico.
Era una macchina sportiva e divertente, ma piccola… Nel 1997 Laura rimase incinta delle due gemelle ed era chiarissimo che non ci sarebbero mai state nella A3.
Il passeggino con le creature bisognava metterlo nel baule… e se per caso c’erano dei bagagli o la spesa, ci stava comunque a pelo e tutto schiacciato sul tetto. Così a settembre 1997 quando Emanuele Carbonelli fu promosso manager, lui prese la mia ed io ordinai un’altra Volvo Polar

1997 BMW K75 I

La prima moto seria… da giovane non capivo chi potesse comprare una BMW, a 30 anni ci sono finito in pieno.
Abitavamo in via Dario Papa e l’accensione dell’XT era diventata poco sostenibile, soprattutto in estate ed in giacca e cravatta.
Allora Laura decise di regalarmi la moto seria e quindi la BMW. La abbiamo comprata usata ed ha subito parecchie trasformazioni, infatti un dipendente di Renato, tale Misani, molto patito di moto, si offre di regalarmi un kit fatto da forcelle, ammortizzatore, cardano e cerchi maggiorati rispetto all’originale.
La messa a punto del tutto richiese parecchi mesi ed un sacco di soldi, ma comunque dopo teneva la strada che era un piacere.
La sua fine avviene una sera di ottobre del 1997, andando a giocare a squash al New Trefor con Fred, vicino a Lambrate quando xxx decide di fare inversione ad U senza accorgersi di me: mi sono trovato l’auto di traverso in strada mentre ero in accelerazione a 50-60 Km/h.
Per fortuna non mi sono rotto nulla e guardando la moto dopo è stato un vero miracolo.

1997 Wolksvagen Polo 1.0

Questa volta una macchina vera… per Laura, anche perché c’era il problema di mettere il gancio per il traino del 470, visto che avevamo venduto la Polar (Arturo) e che non aveva senso metterlo sulla macchina aziendale.
Era di un verde molto femminile e quasi nuova, ci ha accompagnato in molti campi di regata trascinandosi dietro 700kg di carrello e barca (era un povero 1000cc).

1998 Volvo Polar 740 2.0

Se la prima polar consumava tanto, questa era un buco nero… Turbo benzina con una aerodinamica anni 70.
Comunque è stata la macchina dei seggiolini di Paola e Claudia, della vacanza all’OSA village, a santa Marinella e all’agriturismo a Montecarlo in toscana.
Ci stava sempre tutto anche dopo l’arrivo di Silvia.
Il più bel ricordo è legato ad un giro estivo per i passi alpini con Laura incinta di Silvia con salita del passo Gavia.

1998 BMW K75 II

Cercata per sostituire la precedente, era di due anni più vecchia (del 1989), ed ovviamente non aveva il kit con le ruote maggiorate che era andato distrutto.
Avevo deciso di tenere la carcassa del vecchio K75 per i pezzi di ricambio a casa di mio papà e la cosa fu utile parecchie volte.
Ricordo un giorno in cui dovevo partire da Milano per raggiungere Laura a Santa Marinella, per poi fare il giro della toscana, la mattina mi accorsi che non andava la ventola di raffreddamento… che per fortuna era sana nel rottame, così dopo 4 ore di lavoro e un poco di suspance la moto era a posto.
Il ricordo più bello è sicuramente il successivo giro della toscana: siamo stati in giro per agriturismi e città 6 giorni da soli, ognuno con la sua borsa, divertendoci un sacco. Ho avuto anche due incidenti abbastanza gravi, uno in cui ho rotto tutte le carenature scivolando sul bagnato davanti all’idroscalo e l’altro dalle parti di bande nere, andando in Kraft, quando, stretto da un’auto ho colpito un’auto parcheggiata lussandomi il mignolo della mano destra… che non è mai più tornato dritto.
Durante questo periodo la moto è stata orribile, senza carena e con il serbatoio preso da quella argentata, Laura diceva di vergognarsi ad andarci in giro; poi ho deciso di sistemarla, riverniciata tutta di nero metallizzato, perfetta…ma non più usata… infatti mi ero invaghito nel frattempo della R1150 che Laura mi ha regalato nel 2003. Non siamo mai più riusciti a venderla ed è ancora nel nostro garage (al 2009) in attesa di diventare moto d’epoca come lo Zundapp che gli sta di fianco.

2000 Renault Grand Espace 2.0

Oramai siamo in 6, 5 noi e Baby, la prima tata fissa a cui ne seguiranno altre; quindi non ci stiamo più nelle macchine normali e per scegliere i mono-volume dobbiamo pensare alle versioni lunghe…
Avere tre file di sedili è divertente e le bimbe ne fanno un monolocale con giochi, cibo e quant’altro possa servire…
Ci andiamo in vacanza in Sardegna per due anni con in più il laser sul tetto.
Un bel ricordo è un week-end a cortina con Alberto, Federica, Mario e Sara, in stile gita scolastica.
Nel 2003 ci aiuta nel trasloco dalla prima strada alla settima, ricordo ancora i viaggi per trasportare le cose che stavano nel solaio… un inferno.

2000 Vespa 150 ET4

Laura va al mare con le tre bimbe e Baby all’Osa Village e Fabio organizza una sorpresa per il suo rientro: ci sono vari regali, e il più grande è proprio una Vespa beige molto elegante con Casco e bauletto intonati.
Laura è molto bella con il suo Belstaff (prima rosso e poi bianco) e ci va in ufficio (prima in via Fara e poi dell’altra parte di Milano, in via Mascheroni).
Purtroppo comincia anche a cadere con una certa frequenza, reteranno famosi un incidente in via Manzoni in cui fa un frontale (letteralmente casco contro casco) con un’altra moto e una caduta alla fine della via Corelli in cui cade da ferma per via dei tacchi incastrati tra borsa e copertura invernale.
Caduta dopo caduta… la passione scema e usa la vespa sempre di meno.
Nel 2001 subisce anche un tentativo di rapina con pistola alla mano, dalle parti di via Fara, ma intrepida (ed incosciente) si ribella e si mette davanti ai ladri che cercano di portarle via la Vespa, facendoli prima cadere e poi scappare.

2001 Fiat Barchetta Naxos 1.8

La prima auto aziendale di Laura, appena promossa dirigente. Il ragionamento è semplice: abbiamo già tre figlie ed una tata, non ci stiamo in una macchina normale; abbiamo già un furgone come il Grand-Espace; avere una macchina per cinque o per due crea lo stesso problema…. E quindi perché no la cabrio per noi due soli? Il budget della Codd&Date è purtroppo limitato e l’unica scelta possibile è la Barchetta della Fiat appena uscita in serie Naxos (nera con inserti argentati).
Diventa subito la mia macchina e Laura che ha le bimbe, usa l’Espace. Il problema è il tetto in tela e la qualità Fiat: quando si va in autostrada, sembra di essere su un bimotore a elica della seconda guerra mondiale… e non si riesce nemmeno a parlare al telefono.
Comunque aperta è bellissima. La prestiamo anche a Mario e Sara per un WE super romantico.
Dopo averla usata due anni, quando a Laura verrà assegnata la Mercedes, la barchetta passerà a Mario che nel frattempo è stato assunto in C&D.

2002 BMW R1150 R

Era uno sfizio ed è stato il regalo di Laura per il super aumento che mi avevano dato dopo il primo anno da partner.
È una moto molto bella, divertente e facile da guidare, infatti un paio di volte la ha guidata anche Laura, nonostante i 300Kg di peso.
Il ricordo più bello è (ad oggi 2009) un week-end lungo nell’Appennino ligure girando tutte le 5 terre meno una (ma non ci ricordiamo quale ci mancasse).

2003 Renault Grand Espace 3.0

Vista la buona resa del primo Espace e la promozione a partner, scegliamo il nuovo modello, sempre in versione Grand.
Macchina avveniristica con tanta elettronica ed un tetto in vetro che piace molto alle bimbe. È oramai la macchina di Laura e delle bimbe che la considerano zona extraterritoriale, quindi in macchina vale tutto… e io decido che la prossima non la prendo con i sedili in pelle, ma con i sedili di legno.
Per il viaggio inagurale a Natale 2003 andiamo tutti a salutare il nonno Giovanni a Roma, ed è per tutti noi l’ultimo saluto.
Il ricordo più bello è quando un giorno, con Silvia, rimontando i sedili (lavoro infame) ho ritrovato il bracciale tennis di Laura che era finito nella rotaia del sedile più di sei mesi prima.

2003 Mercedes SLK Kompressor 2.0 I

Questa è stata proprio una bella sorpresa. Un giorno eravamo fuori a cena con Massimo e Marzia, noi con la barchetta e loro con l’SLK, entrambe della C&D. Parlando Massimo ci disse che voleva cambiarla e così per caso è venuta l’idea di passarla invece a Laura in sostituzione della barchetta.
Macchina molto bella e con il tetto rigido ed elettrico, tutta un’altra musica rispetto alla Barchetta.
E’ associata a tanti bei ricordi, in particolare il regalo sorpresa di Laura per il compleanno 2006 tra Ranco e la Toscana.
Aveva un solo difetto, la chiusura del tetto era lenta: una volta siamo stati colti da un temporale all’uscita della galleria di Lecco… ed abbiamo fatto in tempo a bagnarci completamente prima che si chiudesse.

2004 Minimoto

Più che un mezzo questo è proprio un giocattolo. La regalano a Fabio i suoi amici per il compleanno ed è veramente mini.
Si fa una fatica di bestia a mettere su i piedi e fa un rumore della miseria, ma è molto divertente, soprattutto per le bimbe che ormai sono capaci di usarla.
Con il tempo diventa un’impresa farla partire e la dismettiamo nel 2008.

2006 Chrysler Grand Voyager 2.8

Dopo due Espace, ne abbiamo abbastanza delle macchine francesi e cerchiamo alternative: a dire il vero ce ne sono poche che offrono lo spazio per 7 e per i bagagli… praticamente l’unica opzione è il Voyager. È meno moderno dell’Espace, ma è se possibile più grande ed ha la grande comodità dei sedili che rientrano nel pianale senza il bisogno di smontarli e metterli in garage. Arriva giusto prima di Natale 2006 e organizziamo il viaggio inaugurale in Puglia con le quattro bimbe in agriturismo. La sorpresa più bella ce la regala quando scopriamo che può contenere due optimist nell’abitacolo e quindi trasportarne ben tre (uno sul tetto)… grande utilità dato che dal 2007 abbiamo Paola, Claudia e Silvia in agonistica.

2006 Mercedes SLK Kompressor 2.0 II

Macchina aziendale di Laura in sostituzione del vecchio SLK; questa volta è però nuova di zecca.
Fa molta scena e Laura si vergogna a giudarla con il tetto aperto (…o almeno così dice a me).
A Marzo 2008, andando in Ferrero, sulla tangenziale ovest, mi sono distratto e ho tamponato ben 7 macchine in fila… un disastro e più di diecimila euro di danni, … per fortuna che c’è la kasko.

2009 Crysler Grand Voyager 2.8

E’ il modello nuovo della macchina che abbiamo avuto per gli scorsi tre anni. Più comoda ed elegante ha il sistema dei sedili che entrano nel pavimento, con attivazione elettrica… una libidine. Questa volta faccio mettere il gancio sulla macchina aziendale perchè abbiamo la squadra Laser da “trainare”.
Infatti la Crysler diventa la macchina ufficiale del VST, prima trainando il carrello della lega navale e poi il nostro che trasporta ben 5 laser (e infatti siamo quasi al limite di peso). Ci porta su ogni campo di regata e quando noi genitori non possiamo, la prestiamo a Roberto Avanzi che porta in giro i ragazzi.
Nell’estate del 2011, andando sul Garda, con a traino carrello della lega, gommone e 3 laser, Laura frena in autostrada e gli alberi (che sono nel tubo di plastica) rompono il tappo e per poco non bucano il portellone: la bozza ce la siamo portati in giro per due anni.
E’ stata una macchina fragile con una predilezione a rompersi quando guidava Laura e in procinto di andare in vacanza … è successo due volte e sempre nelle stesse condizioni, macchina carica con Laura e le bimbe e appuntamento con Fabio: una prima volta andando a Pesaro dai Pieretti e una seconda andando a Follonica per l’italiano laser masters.

2010 Mercedes Classe E Cabrio 350 cdi

Una vera sorpresa! Laura organizza tutto di nascosto con il nonno Renato e il giorno del mio compleanno viene a prendermi per uscire a cena guidando la macchina nuova… non lo immaginavo neanche lontanamente, grande stupore.
In realtà la macchina è una sostitutiva perchè Laura mi fa scegliere colore e modello e la macchina vera arriva poi a Ottobre.
La scusa per l’acquisto è che ora Silvia va alle medie e quindi non posso proprio infilare tre figlie nell’SLK, serve un sedile posteriore; in realtà Laura mi fa un regalone. La sfortuna vuole che io faccia un incidente con l’SLK (da solo in tangenziale per via dell’ASR in avaria che mi fa girare su me stesso) dieci giorni prima di consegnare la macchina in permuta alla Mercedes, e per confermare che le sfortune non vengono mai da sole, ci accorgiamo che Laura ha appena rinnovato l’assicurazione, ma non si è accorta di avere fatto la mini-kasko e non la full, quindi ci tocca pagare la riparazione per un’auto che rendiamo dopo pochi giorni.

2013 Mercedes Viano 350 cdi

Dopo esserci girati attorno con varie monovolume, abbiamo alla fine fatto il passo verso il pulmino! Il Viano e’ a tutti gli effetti un minibus, molto bello e Mercedes, ma comunque un mezzo da 5 metri e 30.
Laura infatti quando lo guida in citta’ ha la tendenza ad arrotondarne tutti gli spigoli. Comunque e’ davvero comodo, non esistono piu’ problemi di spazio e trainare i Laser e’ facile.
Abbiamo anche fatto installare il lettore DVD a soffitto e anche portato in auto tutti i nostri filmini.
In questi anni ha maciniato km diventando qualche volta anche il veicolo della squadra Laser quando la trasferta e’ lunga come ad esempio agli Europei in Danimarca del 2014.
Ha ben due tetti apribili come voleva Sissi ed e’ anche la macchina che Claudia e Paola vorrebbero guidare ogni volta che entriamo a San Felice.

2022 Audi A6 4.0 Tdi

A Singapore non serve avere un auto e ci si muove comodamente con le app di ride hailing: per otto anni quindi non abbiamo posseduto una vettura.
Tornati a Milano nel Settembre 22 abbiamo ricominciato con la dura realtà di parcheggi, tagliandi, pneumatici invernali e sopratutto ….multe!! Purtroppo le case automobilistiche non hanno ancora assorbito la crisi dei chip e quindi è quasi impossibile ordinare un auto aziendale nuova con consegna a meno di un anno. Ci fanno quindi scegliere tra quelle usate e disponibili e optiamo per questa Audi A6 2.0 di cilindrata, macchina comoda e grande ma poco esaltante. E’ anche del 2018, quindi ordiniamo subito la nuova e usiamo questa per “riabituarci”. Poverina, la parcheggiamo per strada, di solito sui bastioni, dove si sporca in maniera imbarazzante.

2023 BMW X6 3.0 XD

A maggio 2023, la nostra Audi parcheggiata sui bastioni di Porta Venezia, purtroppo finisce nel mezzo di una rissa e viene conciata male, parabrezza rotto, bozzi su cofano e tetto ecc. Non è conveniente ripararla e ci danno una BMW X5 ibrida, sempre in attesa della nostra auto definitiva che è prevista per Luglio.
Non abbiamo potuto scegliere molto, in quanto i tempi di consegna delle auto nuove sono ancora di circa due anni e quindi abbiamo dovuto prendere una di quelle in pronta consegna…che comunque significa a 6 mesi.
Abbiamo scelto una BMW X6 3.0 Diesel. Io volevo una ibrida plug-in ma non ce ne erano in pronta consegna.
La nostra X6 arriva in anticipo, il giorno dopo il mio compleanno. E’ molto bella con un motore che fa impressione.

Talvolta i mezzi che ci trasportano raccontano qualcosa di noi, talvolta ci affezioniamo a loro, talvolta non ce li ricordiamo tutti. Qui un poco di storia sulle auto e sulle moto che abbiamo guidato.

1980 Garelli 50 Antico

Più che un motorino era un pezzo di antiquariato che la signora Conti (mamma di Maurizio, un amico di Mario) aveva in cantina; un giorno, quando non avevo ancora 14 anni mi disse di prenderlo e sistemarlo se volevo. Mai occasione fu più propizia, anche perché in casa la tendenza era quella a NON comprare il motorino a 14 anni. Sistemato decentemente, lo potevo usare solo nell’ottava strada… L’ho smontato e rimontato varie volte e mi ha sicuramente fatto capire il motore a due tempi. Aveva allora 20 anni di età, ma comunque funzionava e siccome era vecchio e frenava poco offriva una perfetta occasione per sostenere che servisse un motorino nuovo per motivi di sicurezza.

1981 Cimatti Gringo

La condizione era una pagella con la media del sette alla fine della prima liceo… e così è stato. Mio papà ha smosso qualche contatto in Pirelli e con tutti i miei risparmi, più il regalo della promozione e quello del compleanno, abbiamo comprato il Gringo Cimatti 50, motore Minarelli P4. La scelta era stata sofferta con il Malaguti fifty, visto che le moto da cross che andavano per la maggiore (soprattutto il Fantic Caballero 50) non potevo permettermele. Era comunque nuovo e siamo andati a ritirarlo con mio papà a Sasso Marconi in fabbrica… un sogno realizzato. Nei quattro anni in cui l’ho usato ha subito ogni genere di elaborazione, smontato e rimontato decine di volte, era diventato persino 6 marce. Avevo il limite di poterlo usare solo a San Felice, ma non sempre lo rispettavo… comunque il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, per cui un giorno ho aspettato che mia mamma uscisse in auto e mi sono avviato verso Milano… peccato che mia mamma si fosse fermata a fare benzina…

1982 Aspes 50

Il motocross era allora la passione imperante tra i maschi di 14-15 anni, ed anche io ne ero contagiato. Così era capitato che Luca Dell’orto vendesse la sua vecchia Aspes per poco (ricordo 50.000 lire), e con Giovanni Buttura decidemmo di comprarla per trasformarla in una modo da cross, cattiva e non stradale. Molto lavoro dopo ne venne fuori una moto completamente diversa che faceva fatica a stare in strada da quanto era alta e scorbutica. Dopo due uscite in campo da cross era a pezzi… Comunque fù divertente crearla in tutto e per tutto a partire praticamente dal telaio e dal basamento del motore.

1984 Zundapp KS 125

Era la moto cult dei paninari di Milano di quegli anni e quindi anche il mio oggetto del desiderio a 16 anni. In casa non era passato a nessun costo il permesso di avere il 125 e quindi mi ero dovuto accontentare del cinquantino, il Gringo, che funzionava comunque egregiamente…ma non era per nulla figo. A diciassette anni, il colpo di fortuna, Giandomenico Intignano, fidanzato di Iolanda Ruggeri con cui ci frequentavamo, compie 18 anni e riceve in regalo una Mercedes 190…. Probabilmente in preda all’euforia, mi dice di prendere il suo Zundapp che tanto lui non lo usa più…senza pagarlo e senza trasferimento di proprietà. Così ho avuto per un annetto il mio sogno realizzato… senza troppi costi e permessi di mamma e papà. Era talmente un desiderio che non lo ho mai venduto… ha fatto 4 traslochi e resiste orgogliosamente in garage, prima o poi lo sistemerò, ormai è moto d’epoca

1985 Fiat 131 Panorama 2.5d

La prima macchina che ho guidato era una FIAT 131 giardinetta, una delle prime macchine diesel, quando il gasolio costava davvero poco. Era l’auto aziendale Pirelli di mio papà ed è stata fedele compagna di avventure per un sacco di viaggi; il primo è stato subito dopo la maturità, ero con il foglio rosa e siamo andati a Rapallo con Pucci e Pietro Vanzo (che aveva la patente). Senza dubbio, penso di averla usata più io di mio papà. I ricordi più belli sono legati alle vacanze in grecia e in particolare al primo anno a Rodi dove per arrivare a Prassonissi c’erano da fare 10 Km di sterrato… Una sola volta mi ha lasciato a piedi, eravamo a Hyeres con Fred, Rey e Michele Leonarduzzi… ed una quantità di vele e tavole da surf.

1987 Wolksvagen GOLF GTD 1.7

La prima auto tutta mia… Il sogno dei giovani di allora. Comprata da un signore di Merate (era targata CO796331) ci ho dedicato un sacco di attenzioni tra autoradio di varia natura, accessori ecc… insomma vero rincitrullimento maschile da giocattolo-auto. Mi ha portato in giro per ogni spiaggia di surfisti in Europa, non mi ha mai lasciato per strada, ma ci ho fatto parecchi incidenti…. Tutti per colpa mia e tutti tamponando qualcuno, per fortuna nessuno si è mai fatto male. Il più rilevante sui bastioni di porta Venezia, il sabato sera quando ho tamponato un’Audi 80 di un ragazzo senza patente. Me la hanno aperta o rotto i vetri parecchie volte rubandomi almeno 3 autoradio e varie altre cose.

 1989 Fiat Tipo 1.9 Td

Fui folgorato dalla strumentazione digitale… La Golf aveva ormai 90.000 Km e pensavo al cambio quando era uscita la Tipo e il modello Td aveva anche un gran motore con una trentina di cavalli più della Golf… ma il vero colpo di fulmine per me era stata la prima strumentazione tutta digitale. Questa la comprai nuova, quasi appena uscita. Ha assistito al passaggio da surf a vela e quindi aveva il primo gancio per il 470. Mi ha accompagnato gli ultimi anni di università fino al settembre 1991, quando la ho praticamente distrutta sulla Valassina (ero già al lavoro in Andersen ed ero in auto con Copercini). Dopo averla riparata è stata l’auto che usava Laura per andare e venire da Bergamo quando lavorava in Italcementi, purtroppo lei la chiamava “Ritmo”. Un bel ricordo è un WE lungo con Laura in costa azzurra, a Marsiglia con ritorno molto avventuroso sotto la neve del passo della Maddalena senza catene e con il rischio di dovere fare il giro da Ventimiglia. Laura purtroppo la ha sempre chiamata “Ritmo” che era il modello fiat precedente … orribile.

1989 Yamaha XT600

Il desiderio e la passione per le moto da cross era rimasta non completamente soddisfatta dall’aspes, e quindi dopo la Golf, i risparmi sono andati sul Yamaha XT. Era il periodo dei Tenerè con i serbatoi grandissimi, ma a me era sempre piaciuto il modello con il serbatoio piccolo ed alto. Comprata usata,da un pizzaiolo di pantigliate, non aveva l’avviamento elettrico ed era difficilissima da accendere: o partiva al primo colpo o se no erano dolori per 15-20 minuti. Ho bucato svariate suole di scarpa a furia di colpi sulla pedivella e se non si usava bene l’alzavalvole, il contraccolpo faceva veramente male! Comunque era una grande moto, indistruttibile anche quando si cadeva; ricordo una sera, di rientro dal ticino, sono caduto dalle parti della fiera e siccome avevo il casco jet… mi sono aperto il mento, 5 punti e ne ho ancora i segni… la moto, nulla. Usata poche volte in fuoristrada, ne ricordo una, con Laura, lungo l’Adda con discesa da Crespi fino alla Paullese e piccolo guado.

1992 Audi 80 TD 1.7

La meteora… Era l’auto di Matteo Rabiti, tenuta perfettamente e comperata con i primi risparmi di tutti e due; molto bella ed elegante… peccato sia durata circa 10 giorni. Rubata dal parcheggio della rinascente ad Assago in una giornata di nebbia. Ho fatto in tempo ad andarci a Mestre in Oviesse, una sola volta, ma nessun week-end. Un vero peccato con in più il brivido dell’assicurazione: noi non la avevamo ancora fatta, e quella di Matteo scadeva la sera del furto… un rischio pazzesco, finito tutto bene.

1992 Fiat Tempra 1.9 TD

In Attesa del rimborso per l’audi, abbiamo scelto con Laura la prima station wagon; era la versione di lusso ed aveva pure l’aria condizionata. La comprammo usata e ci ha accompagnato per una vacanza in Grecia (in 5 con l’aria condizionata che si è rotta) e soprattutto nel viaggio di nozze dove siamo andati prima a Strasburgo e poi….fino a Porto Empedocle.

1995 Volvo Polar 240 2.0 Arturo

Una macchina molto bella a cui siamo rimasti affezionati. Si chiamava Arturo e consumava come un aereoplano, ma aveva grande personalità. Una sera, tornando dal ticino verso Colico mi sono addormentato sulla SS36 e penso ci abbia salvato la vita rimanendo dritta nonostante io fossi salito sul marciapiede della galleria a 100 Km/h facendo fuori due gomme e due cerchi. Ci ha portato su tutti i campi di regata del 470 negli anni in cui facevamo tutte le zonali; un giorno tornando da Lovere, simo finiti sotto una piccola frana, ricordo ancora che un sasso che scendeva da chissa dove, ha perforato di netto il parafango di acciaio Volvo. Ci abbiamo fatto il trasloco da via Masotto a via Dario Papa. La abbiamo rivenduta allo stesso valore dell’acquisto.

1995 Citroen 2CV Carolina

Forse la più amata delle nostre auto. E’ stata la prima macchina di Laura, desiderata tantissimo ed arrivata con una sorpresa. Subito battezzata Carolina era un’auto simpatica, si viaggiava abbracciati e si apriva il tetto. Sono tanti i ricordi. Un giorno Lara mi prestò, con mille raccomandazioni, la Carolina per andare in ufficio, mentre ero in tangenziale il tetto di tela prese vento e volò via, compreso di lunotto posteriore…. un disastro, non solo Laura arrabbiata, ma un ritorno a casa guidando con un ombrello sopra la testa. Quando ancora abitavamo in via Masotto, la Carolina che non si chiudeva bene, fù scelta come dimora notturna (… e purtroppo cesso) da un barbone; l’autolavaggio, non voleva accettarla. Infine, il suo ultimo giorno, Laura stava guidando la Carolina da San felice verso via Dario Papa che era ormai quasi pronta; l’obiettivo era di usare il nuovo aspirapolvere per pulire la cucina appena montata. Laura (impegnata a cambiare la cassetta del corso di inglese nel walkman…) non ha visto il camion parcheggiato e ha accartocciato la povera Carolina (per fortuna non facendosi troppo male); subito dopo l’incidente Laura scioccata era tutta preoccupata dell’aspirapolvere, che però non si trovava…. Il medico dell’ambulanza mi prese da parte e mi disse, “la porti in ospedale, è sotto shock e continua a chiedere di un aspirapolvere che non c’è”. Dopo quasi mezz’ora si è svelato il mistero: l’aspirapolvere che era sul sedile posteriore era stato catapultato dall’urto a oltre 50 metri, in un cespuglio.

1996 Citroen 2CV Fragola

La prima due cavalli non si scorda mai, e quindi la fragola è sempre stata considerata la seconda dopo la Carolina. Era una sorpresa anche questa ed ha sempre avuto qualche acciacco. Era comunque simpatica, di un rosso un poco sbiadito dagli anni e tendente all’arancio. La abbiamo tenuta molto poco.  

1996 Audi A3 1.8

La prima macchina aziendale; quando si diventava dirigenti, l’auto era sicuramente il traguardo principale per parecchi. Siamo stati promossi insieme io e Claudio Bianchi ed insieme scegliemmo la nuova piccola Audi appena uscita: io argentata e lui nera. Non ci ha mai dato problemi se non in un giro tra le alpi liguri sulla via del sale tra Italia e Francia, quando su uno sterrato bucai la coppa dell’olio (di alluminio) con conseguente corsa contro il tempo per raggiungere il meccanico. Era una macchina sportiva e divertente, ma piccola… Nel 1997 Laura rimase incinta delle due gemelle ed era chiarissimo che non ci sarebbero mai state nella A3. Il passeggino con le creature bisognava metterlo nel baule… e se per caso c’era bagagli o la spesa, ci stava comunque al pelo e tutto schiacciato sul soffitto. Così a settembre 1997 quando Emanuele Carbonelli fu promosso manager, lui prese la mia ed io ordinai un’altra Volvo Polar

1997 BMW K75 I

La prima moto seria… da giovane non capivo chi potesse comprare una BMW, a 30 anni ci sono finito in pieno. Abitavamo in via Dario Papa e l’accensione dell’XT era diventata poco sostenibile, soprattutto in estate ed in giacca e cravatta. Allora Laura decise di regalarmi la moto seria e quindi la BMW. La abbiamo comprata usata ed ha subito parecchie trasformazioni, infatti un dipendente di Renato, tale Misani, molto patito di moto, si offre di regalarmi un kit fatto da forcelle, ammortizzatore, cardano e cerchi maggiorati rispetto all’originale. La messa a punto del tutto richiese parecchi mesi ed un sacco di soldi, ma comunque dopo teneva la strada che era un piacere. La sua fine avviene una sera di ottobre del 1997, andando a giocare a squash al New Trefor con Fred, vicino a Lambrate quando xxx decide di fare inversione ad U senza accorgersi di me: mi sono trovato l’auto di traverso in strada mentre ero in accelerazione a 50-60 Km/h. Per fortuna non mi sono rotto nulla e guardando la moto dopo è stato un vero miracolo.

1997 Wolksvagen Polo 1.0

Questa volta una macchina vera… per Laura, anche perché c’era il problema di mettere il gancio per il traino del 470, visto che avevamo venduto la Polar (Arturo) e che non aveva senso metterlo sulla macchina aziendale. Era di un verde molto femminile e quasi nuova, ci ha accompagnato in molti campi di regata trascinandosi dietro 700kg di carrello e barca (era un povero 1000cc).

1998 Volvo Polar 740 2.0

Se la prima polar consumava tanto, questa era un buco nero… Turbo benzina con una aerodinamica anni 70. Comunque è stata la macchina dei seggiolini di Paola e Claudia, della vacanza all’OSA village, a santa Marinella e all’agriturismo a Montecarlo in toscana. Ci stava sempre tutto anche dopo l’arrivo di Silvia. Il più bel ricordo è legato ad un giro estivo per i passi alpini con Laura incinta di Silvia con salita del passo Gavia.

1998 BMW K75 II

Cercata per sostituire la precedente, era di due anni più vecchia (del 1989), ed ovviamente non aveva il kit con le ruote maggiorate che era andato distrutto. Avevo deciso di tenere la carcassa del vecchio K75 per i pezzi di ricambio a casa di mio papà e la cosa fu utile parecchie volte. Ricordo un giorno in cui dovevo partire da Milano per raggiungere Laura a Santa Marinella, per poi fare il giro della toscana, la mattina mi accorsi che non andava la ventola di raffreddamento… che per fortuna era sana nel rottame, così dopo 4 ore di lavoro e un poco di suspance la moto era a posto. Il ricordo più bello è sicuramente il successivo giro della toscana: siamo stati in giro per agriturismi e città 6 giorni da soli, ognuno con la sua borsa, divertendoci un sacco. Ho avuto anche due incidenti abbastanza gravi, uno in cui ho rotto tutte le carenature scivolando sul bagnato davanti all’idroscalo e l’altro dalle parti di bande nere, andando in Kraft, quando, stretto da un’auto ho colpito un’auto parcheggiata lussandomi il mignolo della mano destra… che non è mai più tornato dritto. Durante questo periodo la moto è stata orribile, senza carena e con il serbatoio preso da quella argentata, Laura diceva di vergognarsi ad andarci in giro; poi ho deciso di sistemarla, riverniciata tutta di nero metallizzato, perfetta…ma non più usata… infatti mi ero invaghito nel frattempo della R1150 che Laura mi ha regalato nel 2003. Non siamo mai più riusciti a venderla ed è ancora nel nostro garage (al 2009) in attesa di diventare moto d’epoca come lo Zundapp che gli sta di fianco.

2000 Renault Grand Espace 2.0

Oramai siamo in 6, 5 noi e Baby, la prima tata fissa a cui ne seguiranno altre; quindi non ci stiamo più nelle macchine normali e per scegliere i mono-volume dobbiamo pensare alle versioni lunghe… Avere tre file di sedili è divertente e le bimbe ne fanno un monolocale con giochi, cibo e quant’altro possa servire… Ci andiamo in vacanza in Sardegna per due anni con in più il laser sul tetto. Un bel ricordo è un week-end a cortina con Alberto, Federica, Mario e Sara, in stile gita scolastica. Nel 2003 ci aiuta nel trasloco dalla prima strada alla settima, ricordo ancora i viaggi per trasportare le cose che stavano nel solaio… un inferno.

2000 Vespa 150 ET4

Laura va al mare con le tre bimbe e Baby all’Osa Village e Fabio organizza una sorpresa per il suo rientro: ci sono vari regali, e il più grande è proprio una Vespa beige molto elegante con Casco e bauletto intonati. Laura è molto bella con il suo Belstaff (prima rosso e poi bianco) e ci va in ufficio (prima in via Fara e poi dell’altra parte di Milano, in via Mascheroni). Purtroppo comincia anche a cadere con una certa frequenza, reteranno famosi un incidente in via Manzoni in cui fa un frontale (letteralmente casco contro casco) con un’altra moto e una caduta alla fine della via Corelli in cui cade da ferma per via dei tacchi incastrati tra borsa e copertura invernale. Caduta dopo caduta… la passione scema e usa la vespa sempre di meno. Nel 2001 subisce anche un tentativo di rapina con pistola alla mano, dalle parti di via Fara, ma intrepida (ed incosciente) si ribella e si mette davanti ai ladri che cercano di portarle via la Vespa, facendoli prima cadere e poi scappare.

2001 Fiat Barchetta Naxos 1.8

La prima auto aziendale di Laura, appena promossa dirigente. Il ragionamento è semplice: abbiamo già tre figlie ed una tata, non ci stiamo in una macchina normale; abbiamo già un furgone come il grand-espace; avere una macchina per cinque o per due crea lo stesso problema…. E quindi perché no la cabrio per noi due soli? Il budget della Codd&Date è purtroppo limitato e l’unica scelta possibile è la Barchetta della Fiat appena uscita in serie Naxos (nera con inserti argentati). Diventa subito la mia macchina e Laura che ha le bimbe, usa l’Espace. Il problema è il tetto in tela e la qualità fiat: quando si va in autostrada, sembra di essere su un bimotore a elica della seconda guerra mondiale… e non si riesce nemmeno a parlare al telefono. Comunque aperta è bellissima. La prestiamo anche a Mario e Sara per un WE super romantico. Dopo averla usata due anni, quando a Laura verrà assegnata la Mercedes, la barchetta passerà a Mario che nel frattempo è stato assunto in C&D.

2002 BMW R1150 R

Era uno sfizio ed è stato il regalo di Laura per il super aumento che mi avevano dato dopo il primo anno da partner. È una moto molto bella, divertente e facile da guidare, infatti un paio di volte la ha guidata anche Laura, nonostante i 300Kg di peso. Il ricordo più bello è (ad oggi 2009) un week-end lungo nell’Appennino ligure girando tutte le 5 terre meno una (ma non ci ricordiamo quale ci mancasse).

2003 Renault Grand Espace 3.0

Vista la buona resa del primo Espace e la promozione a partner, scegliamo il nuovo modello, sempre in versione grand. Macchina avveniristica con tanta elettronica ed un tetto in vetro che piace molto alle bimbe. È oramai la macchina di Laura e delle bimbe che la considerano zona extraterritoriale, quindi in macchina vale tutto… e io decido che la prossima non la prendo con i sedili in pelle, ma con i sedili di legno. Per il viaggio inagurale a Natale 2003 andiamo tutti a salutare il nonno Giovanni a Roma, ed è per tutti noi l’ultimo saluto. Il ricordo più bello è quando un giorno, con Silvia, rimontando i sedili (lavoro infame) ho ritrovato il bracciale tennis di Laura che era finito nella rotaia del sedile più di sei mesi prima.

2003 Mercedes SLK Kompressor 2.0 I

Questa è stata proprio una bella sorpresa. Un giorno eravamo fuori a cena con Massimo e Marzia, noi con la barchetta e loro con l’SLK, entrambe della C&D. Parlando Massimo ci disse che voleva cambiarla e così per caso è venuta l’idea di passarla invece a Laura in sostituzione della barchetta. Macchina molto bella e con il tetto rigido ed elettrico, tutta un’altra musica rispetto alla Barchetta. E’ associata a tanti bei ricordi, in particolare il regalo sorpresa di Laura per il compleanno 2006 tra Ranco e la Toscana. Aveva un solo difetto, la chiusura del tetto era lenta: una volta siamo stati colti da un temporale all’uscita della galleria di Lecco… ed abbiamo fatto in tempo a bagnarci completamente prima che si chiudesse.

2004 Minimoto

Più che un mezzo questo è proprio un giocattolo. La regalano a Fabio i suoi amici per il compleanno ed è veramente mini. Si fa una fatica di bestia a mettere su i piedi e fa un rumore della miseria, ma è molto divertente, soprattutto per le bimbe che ormai sono capaci di usarla. Con il tempo diventa un’impresa farla partire e la dismettiamo nel 2008.

2006 Chrysler Grand Voyager 2.8

Dopo due Espace, ne abbiamo abbastanza delle macchine francesi e cerchiamo alternative: a dire il vero ce ne sono poche che offrono lo spazio per 7 e per i bagagli… praticamente l’unica opzione è il Voyager. È meno moderno dell’espace, ma è se possibile più grande ed ha la grande comodità dei sedili che rientrano nel pianale senza il bisogno di smontarli e metterli in garage. Arriva giusto prima di Natale 2006 e organizziamo il viaggio inaugurale in Puglia con le quattro bimbe in agriturismo. La sorpresa più bella ce la regala quando scopriamo che può contenere due optimist nell’abitacolo e quindi trasportarne ben tre (uno sul tetto)… grande utilità dato che dal 2007 abbiamo Paola, Claudia e Silvia in agonistica.

2006 Mercedes SLK Kompressor 2.0 II

Macchina aziendale di Laura in sostituzione del vecchio SLK; questa volta è però nuova di zecca. Fa molta scena e Laura si vergogna a giudarla con il tetto aperto (…o almeno così dice a me). A Marzo 2008, andando in Ferrero, sulla tangenziale ovest, mi sono distratto e ho tamponato ben 7 macchine in fila… un disastro e più di diecimila euro di danni, … per fortuna che c’è la kasko.

2009 Crysler Grand Voyager 2.8

E’ il modello nuovo della macchina che abbiamo avuto per gli scorsi tre anni. Più comoda ed elegante ha il sistema dei sedili che entrano nel pavimento, con attivazione elettrica… una libidine. Questa volta faccio mettere il gancio sulla macchina aziendale perchè abbiamo la squadra Laser da “trainare”. Infatti la Crysler diventa la macchina ufficiale del VST, prima trainando il carrello della lega navale e poi il nostro che trasporta ben 5 laser (e infatti siamo quasi al limite di peso). Ci porta su ogni campo di regata e quando noi genitori non possiamo, la prestiamo a Roberto Avanzi che porta in giro i ragazzi. Nell’estate del 2011, andando sul Garda, con a traino carrello della lega, gommone e 3 laser, Laura frena in autostrada e gli alberi (che sono nel tubo di plastica) rompono il tappo e per poco non bucano il portellone: la bozza ce la siamo portati in giro per due anni. E’ stata una macchina fragile con una predilezione a rompersi quando guidava Laura e in procinto di andare in vacanza … è successo due volte e sempre nelle stesse condizioni, macchina carica con Laura e le bimbe e appuntamento con Fabio: una prima volta andando a Pesaro dai Pieretti e una seconda andando a Follonica per l’italiano laser masters.

2010 Mercedes Classe E Cabrio 350 cdi

Una vera sorpresa! Laura organizza tutto di nascosto con il nonno Renato e il giorno del mio compleanno viene a prendermi per uscire a cena guidando la macchina nuova… non lo immaginavo neanche lontanamente, grande stupore. In realtà la macchina è una sostitutiva perchè Laura mi fa scegliere colore e modello e la macchina vera arriva poi a Ottobre. La scusa per l’acquisto è che ora Silvia va alle medie e quindi non posso proprio infilare tre figlie nell’SLK, serve un sedile posteriore; in realtà Laura mi fa un regalone. La sfortuna vuole che io faccia un incidente con l’SLK (da solo in tangenziale per via dell’ASR in avaria che mi fa girare su me stesso) dieci giorni prima di consegnare la macchina in permuta alla Mercedes, e per confermare che le sfortune non vengono mai da sole, ci accorgiamo che Laura ha appena rinnovato l’assicurazione, ma non si è accorta di avere fatto la mini-kasko e non la full, quindi ci tocca pagare la riparazione per un’auto che rendiamo dopo pochi giorni.

2013 Mercedes Viano 350 cdi

Dopo esseci girati attorno con vari monovolume, abbiamo alla fine fatto il passo verso il pulmino! Il viano e’ a tutti gli effetti un minibus, molto bello e Mercedes, ma comunque un mezzo da 5 metri e 30. Laura infatti quando lo guida in citta’ ha la tendenza ad arrotondarne tutti gli spigoli . Comunque e’ davvero comodo, non esistono piu’ problemi di spazio e trainare i Laser e’ facile. Abbiamo anche fatto installare il lettore DVD a soffitto e anche portato in auto tutti i nostri filmini. In questi anni ha maciniato km diventando qualche volta anche il veicolo della squadra Laser quando la trasferta e’ lunga come ad esempio agli Europei in Danimarca del 2014. Ha ben due tetti apribili come voleva Sissi ed e’ anche la macchina che Claudia e Paola vorrebbero guidare ogni volta che entriamo a San Felice.

2022 Audi A6 4.0 Tdi

A Singapore non serve avere un auto e ci si muove comodamente con le app di ride hailing: per otto anni quindi non abbiamo posseduto una vettura. Tornati a Milano nel Settembre 22 abbiamo ricominciato con la dura realtà di parcheggi, tagliandi, pneumatici invernali e sopratutto ….multe!! Purtroppo le case automobilistiche non hanno ancora assorbito la crisi dei chip e quindi è quasi impossibile ordinare un auto aziendale nuova con consegna a meno di un anno. Ci fanno quindi scegliere tra quelle usate e disponibili e optiamo per questa Audi A6 2.0 di cilindrata, macchina comoda e grande ma poco esaltante. E’ anche del 2018, quindi ordiniamo subito la nuova e usiamo questa per “riabituarci”. Poverina, la parcheggiamo per strada, di solito sui bastioni, dove si sporca in maniera imbarazzante

2023 BMW X6 3.0 XD

A maggio 2023, la nostra Audi parcheggiata sui bastioni di Porta Venezia, purtroppo finisce nel mezzo di una rissa e viene conciata male, parabbrezza rotto, bozzi su cofano e tetto ecc. Non è conveniente ripararla e ci danno una BMW X5 ibrida, sempre in attesa della nostra auto definitiva che è prevista per Luglio. Non abbiamo potuto scegliere molto, in quanto i tempi di consegna delle auto nuove sono ancora di circa due anni e quindi abbiamo dovuto prendere una di quelle in pronta consegna…che comunque significa a 6 mesi. Abbiamo scelto una BMW X6 3.0 Diesel. Io volevo una ibrida plug-in ma non ce ne erano in pronta consegna. La nostra X6 arriva in anticipo, il giorno dopo il mio compleanno. E’ molto bella con un motore che fa impressione.